Eventi e cultura
18 Dicembre 2015
Incontro con il rettore su cultura e pensiero cristiano: “La civiltà non si difende attraverso le armi o le istituzioni”

Il vescovo Negri: “Ferrara ha grande capacità di accogliere e valorizzare”

di Redazione | 2 min

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negridi Carolina Fiorini

Intelligenza come dimensione del conoscere. Il sapere tramandato dall’università si unisce alla voce della chiesa proponendo una tradizione saldata nell’intelligenza, ma continuamente reinterpretata secondo i valori odierni.

Il pensiero cristiano come l’istruzione si pone l’obiettivo di rispondere ai grandi quesiti. Ciò è avvenuto alla vigilia dell’inaugurazione dell’anno accademico dove si è analizzato il ruolo del pensiero cristiano nella storia dell’università. Ne discutono Giorgio Zauli, rettore dell’università di Ferrara e Luigi Negri, arcivescovo di Ferrara, ripercorrendo il ruolo della cultura occidentale nella storia dell’uomo e del pensiero cristiano, da sempre andati di pari passo.

“L’uomo è al centro del proprio progetto, e – che piaccia o no – siamo tutti figli della cultura cattolica romana – introduce Giorgio Zauli –. Il contributo del pensiero cristiano è assolutamente fondamentale: il concetto consolidato di individuo, come cittadino proprietario di diritti, è moderno e figlio dell’unicità che il cristianesimo attribuisce a ciascuno di noi, simile all’idea di progresso nonché quello di migliorarsi: lavorare su se stessi per poter essere individui migliori”.

Si ritorna all’università quindi, dove “communitas studentium e docentium” scandiscono un mondo decisivo per la vita della cultura “piena di valori e dettame della tradizione cattolica, da cui nacque il valore dell’informazione” spiega l’arcivescovo, mentre ripercorre l’importanza dello studio e del pensiero.

“Il cattolicesimo non è un’istituzione né una formulazione di contenuti culturali – prosegue –, ma un movimento di vita, intelligenza e cuore. Un passo verso la novità e verso la centralità della persona, una, unica e intrascendibile” dove l’elemento dinamico e propulsivo che crea la nuova cultura è “la fede vissuta nella vita, come ermeneutica radicale sulla realtà”.

Il mondo universitario si prefigge così di essere la chiave della buona vita per la società, valorizzando una doppia risorsa: le persone e il sapere, entrambi simbolo di vita ed evoluzione.

La libertà e la disciplina morale sono importanti concetti che uniscono gli individui ma che al contempo ne esaltano le diversità, come trovare un incontro tra sensibilità laica e credente.

“In una città come Ferrara – conclude Luigi Negri – dalla grande capacità di accogliere e valorizzare, la difesa della civiltà non avviene attraverso le armi o le istituzioni, bensì tramite la cultura tramandata dai grandi uomini e dai grandi santi”.

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