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Sono passati due anni dalla chiusura del Cps La Resistenza, due anni segnati da promesse disattese e interlocuzioni mancate. Il collettivo è netto: “Abbiamo chiesto con Ancescao un incontro. Se non dovesse esservi seguito non ci resterà altra possibilità che procedere, ancora una volta, nelle sedi preposte, anche per vie legali”
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In piena stagione estiva, con la possibilità di viaggi esotici da parte dei ferraresi, l’Area Comunicazione delle Aziende Sanitarie ferraresi ha deciso di organizzare un piccolo “viaggio” di informazione su come affrontare, dal punto di vista sanitario, le ferie estive
La Protezione Civile dell’Emilia-Romagna segnala che, sebbene non siano previsti fenomeni eccezionali, la giornata di lunedì 18 agosto potrebbe portare temporali isolati e rovesci significativi in alcune zone della provincia di Ferrara
Roberto Nicastro (a sinistra) e Giovanni Capitanio
Una lettera inviata al ministro Pier Carlo Padoan, al governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, e al presidente Abi, Giancarlo Patuelli. È la decisione presa dall’assemblea dei sindaci del territorio riunita in Castello Estense, che ha risposto in questo modo alla convocazione del presidente della Provincia, Tiziano Tagliani, sulla situazione della Cassa di Risparmio di Ferrara.
Tagliani nel pomeriggio di ieri ha incontrato il presidente della Nuova Carife, Roberto Nicastro, a Ferrara per incontrare dipendenti, istituzioni, gli stakeholder, i rappresentanti sindacali e la struttura commerciale e dirigenziale della banca. Nicastro si è presentato in municipio assieme a Giovanni Capitanio, amministratore delegato della Nuova Carife. A Nicastro e Capitanio il sindaco e presidente della Provincia ha manifestato “lo sconcerto” che ha condiviso nella lettera dei primi cittadini di tutti i 24 Comuni del Ferrarese derivante dalle decisioni prese recentemente e concretizzatesi con il decreto legge “Salva banche”. Sui contenuti dell’incontro con i vertici Carife Tagliani ha preferito non commentare, rimandando ai contenuti della lettera condivisa con i sindaci.
Nel pomeriggio Nicastro e Capitanio hanno incontrato anche il presidente della Fondazione Carife, Riccardo Maiarelli. “Un incontro di reciproca conoscenza e di ricognizione su tutti i problemi – ha riferito lo stesso Maiarelli – problemi che sono stati messi sul tavolo afficnhé si possa studiare una soluzione. Non è emersa alcuna ipotesi da parte di Nicastro e Capitanio, che stanno cercando di interpretare i vincoli esistenti per capire se è possibile adottare qualche soluzione”.
Per tornare l’assemblea con i sindaci, oltre alla lettera, Tagliani e i primi cittadini della provincia hanno condiviso anche di rendere disponibili le singole amministrazioni mettendo a disposizione spazi per assemblee e incontri con le associazioni dei consumatori e di categoria, nonché, nelle sedi di competenza, per la tutela dei risparmiatori.
“Siamo testimoni – si legge nella lettera a firma di Tagliani e dei 24 sindaci della provincia – del venir meno della fiducia nelle istituzioni bancarie che hanno collocato presso il pubblico dei risparmiatori “retail” prodotti a rischio senza adeguata informativa con la conseguente “evaporazione” di risparmi delle famiglie, investimenti effettuati su titoli accreditati dalle istituzioni preposte alla vigilanza, di rating di assoluta solidità, ed altresì di un vero e proprio tradimento, apparentemente imposto da Ue con una valutazione in contrasto con altre anche di questi giorni, delle proposte che la stessa Banca d’Italia, tramite i commissari Carife, avevano presentato all’assemblea degli azionisti della Cassa di Risparmio di Ferrara il 31 luglio scorso ed alle quali la stessa Fondazione Carife diede assenso autorizzata dal Mef”.
“Dopo il via libera ad un aumento di capitale “risolutivo” a suo tempo avvallato da Banca d’Italia reso del tutto inutile ex post e dopo un “commissariamento” sui cui presupposti già pende un contenzioso – aggiungono i sindaci nella lettera – si trattava infine di un percorso preciso, già utilizzato per Tercas, dal Fondo Interbancario che prevedeva l’intervento del Fondo medesimo con una erogazione di 300 milioni di euro, per consentire il mantenimento del valore residuo delle azioni Carife pari a 27 centesimi di euro ed una opzione di acquisto vantaggiosa funzionale alla ripresa dell’Istituto. Ciò avrebbe consentito agli azionisti di mantenere un rapporto con l’Istituto di Credito, così da coinvolgere il territorio nell’ipotesi di rilancio della banca ferrarese, e, dato non trascurabile, la assoluta salvaguardia degli obbligazionisti. Questo percorso, lo vogliamo ribadire, è stato proposto agli azionisti Carife dagli organi nominati da Banca d’Italia, ha dato corso a transazioni sui titoli e sulle opzioni ed illustrato a Sindaci ed operatori economici chiamati a condividerne la efficacia. Per quattro mesi i risparmiatori ferraresi, invece, sono stati in balia di un silenzio incomprensibile, per poi vedersi modificata quella proposta in termini assolutamente peggiorativi”
“Crediamo – attaccano i primi cittadini – che tutto questo, oltre che incoerente, sia gravemente lesivo dei diritti degli interlocutori, lesivo di quello spirito di leale collaborazione di valenza costituzionale che le istituzioni ferraresi hanno sempre assicurato agli organi commissariali, inducendoli a confidare su quelle proposte operative, che evidentemente risultano oggi, alla luce di quanto espone la stessa Ue a confutazione della posizione di Banca d’Italia, frutto di approssimazione ma anche di omessa trasparenza nei confronti delle comunità economiche locali alle quali furono taciuti per mesi, nonostante espresse istanze, le reali ragioni del ritardo nella esecuzione del primo piano di salvataggio”.
“Perciò intendiamo esprimere: da un lato tutta la nostra solidarietà attiva verso i risparmiatori, tra i quali numerosissimi pensionati e famiglie, dall’altro la nostra ferma intenzione di sostenere le iniziative che saranno da svolgere nelle sedi di competenza anche al fine di identificare le singole responsabilità. Non ultima è la nostra preoccupazione per le ripercussioni che tale situazione potrà avere verso la nuova banca Carife, al cui futuro noi per primi vorremmo guardare con fiducia nello spirito di quello che voleva essere il provvedimento del Governo. In considerazione di ciò e della situazione di rinnovata operatività della banca stessa, confidiamo di avviare prima possibile con i vertici di Carife un percorso di incontri che, quanto meno, ci rassicurino sul ruolo che la stessa vorrà assumere nel contesto locale”.
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