di Nadia Graziano
Lo sport ha il potere di cambiare il mondo, di suscitare emozioni e di unire le persone, tutte le persone. Anche quelle che, per difficoltà personali, faticano ad avvinarvisi. E’ per questo motivo che è stata organizzata per la giornata di domenica 13 dicembre, un percorso integrato dal nome “A pallamano giochiamo tutti nessuno escluso” che si terrà al Palaboschetto di via E. De Marchi 4, alle 15.
Ad organizzare l’evento l’associazione sportiva Asd Ariosto pallamano con il patrocinio del comune di Ferrara, del Coni e del Cip regionali dell’Emilia Romagna.
Durante la giornata i ragazzi disabili giocheranno insieme ai ragazzi normodotati, per favorire un’integrazione spontanea, senza enfatizzare le disabilità ma per svilupparne le abilità. Possono partecipare all’iniziativa i ragazzi che hanno un’età che va dai 6 ai 25 anni che saranno poi affiancati da atlete e tecnici dell'”Ariosto pallamano”, coadiuvati da educatori sportivi. Gli strumenti utilizzati saranno: palle “da gioco”, di spugna, da tennis, cerchi, birilli, coni, nastri e tanto altro.
Il progetto inizierà con l’accoglienza alle ore 14 (i partecipanti non dovranno dimenticare di essere muniti di scarpe e tenuta da ginnastica per accedere al parquet) e alle 15 inizieranno i giochi con le atlete che insieme alle giovanili coinvolgeranno i disabili che vorranno partecipare alla giornata. Alle 17.30 infine, si brinderà e i più piccoli potranno divertirsi insieme a Babbo Natale.
“Noi sosteniamo in genere quei progetti che fanno scelte di offerta di possibilità – sostiene l’assessore allo sport Simone Merli -, in questo caso diamo un’offerta ai ragazzi diversamente abili che occupano una fetta della nostra città. Noi speriamo che questa non sia l’unica giornata dedicata all’unione sport-disabilità ma confidiamo che avrà un seguito perché l’interesse verso l’argomento è crescente. Si devono sostenere quegli argomenti che hanno ricaduta effettiva sulla popolazione”. L’assessore allo sport ci ha tenuto inoltre a sottolineare le difficoltà che hanno i ragazzi disabili per riuscire a svolgere le normali attività di tutti i giorni facendo emergere la questione trasporti, “perché sono pochi i servizi per i disabili e discutendo sulla qualità degli operatori perché servirebbero più operatori che facciano divertire il ragazzo in difficoltà”.
A rappresentare il Cip Giuseppe Alberti, secondo il quale “i progetti di questo tipo devono essere monitorati, perché solo così potremmo ottenere dei buoni finanziamenti. Le questioni economiche sono, purtroppo, ridotte quindi società con cooperazione si devono riunire più spesso per sostenere questo tipo di progetti”.
La delegata provinciale Coni Luciana Pareschi si è dichiarata “orgogliosa”, non solo perché crede nelle potenzialità del progetto, ma anche perché ha già avuto a che fare con il mondo dei disabili: “Chi lavora con queste persone vivrà un’esperienza bellissima; è cosi potente la loro presenza che non ne puoi fare più a meno. Inoltre ci tengo a sottolineare che noi abbiamo sempre sostenuto progetti che non chiedevano ma che davano”.
“Lo sport è importante perché unisce, soprattutto per chi ha delle disabilità” ribadisce il presidente dell’Ariosto Maurizio Magri, mentre Katia Soglietti, capitano della formazione, sottolinea che “la prima cosa non è vincere ma divertirsi insieme; i lavori precedenti con i disabili mi hanno sempre dato sempre enormi soddisfazioni”.