Cronaca
9 Dicembre 2015
Carradori firma lo schema di accordo che cancellerebbe le cause in corso. Anche quella dei liquami dal soffitto

Cona e Progeste. Tarallucci, vino e sei milioni di euro

di Ruggero Veronese | 4 min

admin-ajaxTarallucci, vino e sei milioni di euro. Questi gli ingredienti per dirimere le infinite controversie tra Sant’Anna e consorzio Prog.Este, che costruì l’ospedale di Cona e ne ha in gestione per 30 anni i servizi no-core.

Il direttore generale dell’azienda ospedaliera Tiziano Carradori ha firmato una delibera con la proposta di un accordo transativo verso Progeste, per dirimere tutte le diatribe che vedono contrapposti appaltatore e stazione appaltante. Dalla causa civile che nel giugno scorso ha visto soccombere l’azienda ospedaliera al nodo dei crediti richiesti dalle aziende per i servizi previsti in appalto ma mai attivati (come i parcheggi a pagamento), passando per la causa relativa all’episodio del marzo 2013, quando sul pavimento del pronto soccorso cominciarono a colare i liquami delle tubature sovrastanti. Se Progeste accetterà dall’ospedale 6.214.151,29 euro, in tre rate da versare entro metà 2016, ogni contenzioso in atto terminerà con una stretta di mano.

Il Sant’Anna propone insomma di seppellire l’ascia di guerra in nome della quiete (economica e giudiziaria) di entrambe le parti, anche per avere la possibilità di terminare il collaudo tecnico-amministrativo dell’ospedale che a due anni e mezzo dall’inaugurazione aspetta ancora di essere ufficializzato. Ma per i cittadini che hanno seguito le vicende del nosocomio ferrarese c’è anche un altro corollario: nessuna delle due parti in causa potrà far luce sui veri responsabili civili – e di conseguenza chieder loro il conto – dei problemi e dei disagi da cui nacquero le controversie. Progeste e Sant’Anna rinunciano infatti “a ogni e qualsivoglia azione, diritto e pretesa od eccezione, comunque connessi o anche solo occasionati dai fatti, dai rapporti e dagli atti menzionati”.

Ma prima di tirare le conclusioni analizziamo la delibera 186 appena approvata (che trovate a fondo pagina con lo schema allegato), basata sull’innegabile dato di fatto che “sono sorte controversie tra l’azienda e Progeste in ordine alle complesse tematiche finanziarie, giuridiche e istituzionali connesse all’esecuzione del contratto” che hanno originato contenziosi in tribunale. Il principale è la maxi-causa civile terminata in primo grado nel gennaio scorso con la sconfitta del Sant’Anna, che deve versare 5.370.933 euro a Progeste più interessi (6.169.583 euro la somma totale, iva esclusa) e circa 80mila euro di spese legali. Le imprese infatti contestavano all’azienda ospedaliera l’aumento dei costi e dei tempi di costruzione, che secondo i giudici fu dovuto al fatto che il Sant’Anna “non ha rispettato il dovere di approntare una progettazione esaustiva” e “ha mutato più volte intendimento su aspetti importanti del costruendo ospedale”.

Altra questione che la delibera propone di risolvere sono le fatture non corrisposte a Prog.Este per prestazioni o servizi mai implementati: 856.175 euro per “compensi corrisposti all’azienda in ritardo”, 909.523 euro per “la mancata gestione dei parcheggi a pagamento” e 1.113.552 euro (tutte le cifre sono comprensive di iva) per la “mancata gestione supporto alberghiero per reparti a pagamento”. Servizi previsti nell’appalto iniziale.

Ultimo e spinoso punto riguarda l’episodio della fuoriuscita di liquami dal solaio del pronto soccorso, nel marzo 2013. In quell’occasione il Sant’Anna chiamò in causa Progeste chiedendo sei milioni di euro tra danni materiali e di immagine. Il consorzio rimandò al mittente ogni accusa e accusò l’azienda ospedaliera di danni all’immagine per ben 12 milioni di euro, sollevando l’opposizione per “inammissibilità e infondatezza” della richiesta. La prossima udienza al tribunale di Bologna è prevista per il 21 gennaio.

Il triage del pronto soccorso dopo la caduta dei liquami

Il triage del pronto soccorso dopo la caduta dei liquami

Se la proposta di accordo del Sant’Anna verrà accettata da Progeste, questo “episodio inaccettabile” (come dichiarò l’allora presidente della Provincia Marcella Zappaterra) verrà cancellato con un colpo di spugna, senza più la possibilità di conoscere le responsabilità dell’accaduto. Eppure all’indomani dell’accaduto le dichiarazioni dell’azienda ospedaliera e dell’amministrazione pubblica erano parecchio  ‘belligeranti’ verso i costruttori dell’ospedale.

L’allora dg del Sant’Anna Gabriele Rinaldi, nella delibera del 28 marzo 2013 con cui il Sant’Anna muoveva causa al consorzio, scriveva infatti della necessità “di tutelare in via giudiziale l’azienda mediante la chiamata in giudizio della Progeste srl, per ottenere il risarcimento dei danni patrimoniali e non”, dopo aver “potuto constatare che il danno trova la sua causa al momento della installazione della tubatura, ovvero, la tubazione è stata installata in maniera del tutto difforme da quanto indicato in progetto, con materiale peraltro inidoneo”.

Il sindaco Tiziano Tagliani parlò di difetti di costruzione “di particolare rilevanza” e la Zappaterra (allora in qualità di presidente della conferenza territoriale socio-sanitaria) si univa alla ‘linea dura’ dichiarando che “l’azienda deve agire al più presto per evitare che si ripetano episodi come quello avvenuto lunedì scorso”.

E invece, se Progeste accetterà l’offerta, nessun giudice potrà più individuare i responsabili del danno.

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