Economia e Lavoro
27 Novembre 2015
L'associazione propone azioni risarcitorie per obbligazionisti e azionisti: "Salva Banche? Un intollerabile sacrificio per i risparmiatori"

Confconsumatori: “Carife, daremo battaglia per i risparmiatori”

di Redazione | 2 min

OLYMPUS DIGITAL CAMERA“Un’operazione che per l’ennesima volta, penalizza soprattutto i piccoli risparmiatori”: questo il giudizio di Confconsumatori sull’operazione di salvataggio da 3,6 miliardi di euro varata da governo e Bankitalia che ha coinvolto Carife, Banca Marche, Popolare dell’Etruria e Carichieti. “Le conseguenze del salvataggio – commenta la presidente nazionale Mara Colla – riguardano soprattutto gli azionisti delle quattro banche, ben 130 mila, e i 15 mila titolari di bond subordinati che hanno di fatto forzosamente contribuito al salvataggio delle banche con i loro risparmi, ora volatilizzati. Ora, come facciamo ormai da oltre 10 anni, lavoreremo per restituire ai cittadini il “maltolto” ma la domanda sorge spontanea: come è stato possibile arrivare a questo punto? Cosa ha fatto finora Bankitalia? C’è da augurarsi che la Bce sia più vigile. E, ancora, era davvero inevitabile penalizzare i piccoli risparmiatori, tanti dei quali non si erano resi conto di essere a rischio? In Italia non possiamo più rimandare due priorità: vigilanza ed educazione finanziaria”.

Sul sito nazionale, oltre all’elenco degli sportelli territoriali, Confconsumatori ha messo a disposizione dei risparmiatori danneggiati un modulo online, compilabile gratuitamente e senza alcun impegno, per ricevere informazioni e aggiornamenti sulle iniziative che l’associazione intende intraprendere. Secondo l’associazione il salvataggio, accelerato per evitare la mannaia del “Bail in”, ha danneggiato non solo gli azionisti ma anche alcuni obbligazionisti. “Bankitalia – commenta l’avvocato Marco Festelli, componente del Consiglio direttivo – ha decretato la trasformazione delle obbligazioni subordinate, emesse principalmente dall’anno 2011 in poi, in capitale, azzerandone il valore e l’esigibilità”.

Insomma gli azionisti delle quattro banche e solo alcuni dei titolari di bond subordinati, potrebbero riavere qualcosa solo se la “Bad Bank”, cioè le vecchie banche rimaste in piedi, riceverà qualcosa dai propri debitori. Per questo Confconsumatori sta predisponendo battaglie legali per ottenere ristoro dalle perdite dei piccoli risparmiatori, specie per i titolari di obbligazioni subordinate. “Occorre valutare caso per caso la modalità di vendita adottata dalla Banca – avvertono i legali dell’associazione – per verificare se l’acquisto può considerarsi inadeguato o concluso in mancanza del rispetto dei doveri informativi e di altri passaggi formali”.

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