Rinviato a giudizio con l’accusa di calunnia e diffamazione verso Don Andrea Margutti, il parroco ferrarese prima condannato e poi assolto dall’accusa di violenza sessuale su minore. Questo il nuovo capitolo della vicenda che vede contrapposti il prete e il padre del bambino che denunciò gli abusi sul figlio. Un’accusa completamente inventata secondo il legale del ‘don’, Claudio Maruzzi, e funzionale al piano con cui il 35enne di origine serba avrebbe cercato di ricattare Margutti per farsi intestare la sua abitazione.
La vicenda inizia nell’estate del 2010, quando il parroco accoglie il padre e la sua famiglia nella propria abitazione. Pochi mesi dopo sono già sorti i problemi: il parroco chiedeva ai suoi ospiti di trovare una nuovo sistemazione, ma il capofamiglia gli avrebbe risposto minacciando di denunciarlo per violenza sessuale sul figlio, di appena tre anni: “Se mi sfratti ti denuncio per pedofilia”, sono le parole che Don Margutti riportò in aula durante il processo di primo grado. Processo che si concluse con la condanna del parroco a un anno e quattro mesi per violenza sessuale su minore, a cui seguii la sua sospensione ‘a divinis’ decisa dal vescovo Luigi Negri. Ma la decisione del tribunale ferrarese fu ribaltata due mesi fa dalla corte di appello di Bologna, che lo assolse con formula piena ‘perchè il fatto non sussiste’.
Proprio questa sentenza sarà una delle principali carte per Claudio Maruzzi, avvocato di Margutti, durante il processo che verrà alla sbarra il padre. Il legale annuncia infatti che entro Natale (la prima udienza è prevista a inizio febbraio) depositerà le motivazioni dell’assoluzione di Don Margutti dall’accusa di pedofilia, “accusa che si è tradotta – commenta Maruzzi – in accusa di calunnia a carico del denunciante”, in quanto si tratterebbe di una “falsa accusa del reato sapendo che il denunciato è innocente”.
Nel frattempo vanno avanti anche le altre cause ‘parallele’ che vedono il parroco contrapposto al proprio ex ospite: una denuncia per diffamazione (relativa a un’intervista su Youtube in cui Mitrovich parlava dei presunti abusi subiti dal figlio) e una per furto, poichè una volta che il tribunale ordinò la liberazione dell’immobile, la famiglia se ne sarebbe andata con i mobili di Don Margutti. In questo caso le due inchieste sono ancora in fase di indagine, ma intanto Maruzzi si dice soddisfatto per l’odierno rinvio a giudizio: “È un altro passo in avanti – afferma l’avvocato – verso la verità e la totale riabilitazione di un prete galantuomo, ben voluto da tutti”.