La scadenza è alle porte, ma ancora non si è aperto il tavolo di confronto con le due aziende sanitarie ferraresi sul diritto alle 11 ore di riposo consecutivo ogni 24 ore per il personale della sanità. A sollecitare Ausl e Azienda ospedaliera è il sindacato Fials, che fa presente come dal 25 novembre non sarà più possibile all’Italia derogare al decreto legislativo che stabilisce questo “sacrosanto diritto” che serve “per il recupero psicofisico, per ridurre il rischio di errori, a tutela del lavoratore e dei pazienti”, con tanto di richiamo della Commissione Europea al Governo per un riallineamento della nostra legislazione.
Quella dei periodi minimi di riposo giornaliero è una questione “che dura da oltre 10 anni”, spiega la segretaria provinciale Fials Mirella Boschetti, ma il vero problema è che “tentare di conciliare i diritti dei lavoratori senza procedere ad assunzioni è una utopia”. “Piano assunzioni 2016 a quando?”, chiede la Boschetti, che passa a elencare le criticità attuali, dal piano stabilizzazioni per l’Azienda ospedaliera che “non avrà seguito (20 operatori) agli organici integrativi “inadeguati” e che “sempre più spesso sono utilizzati per coprire malattie lunghe, aspettative, congedi parentali, etc.”.
“E’ forte – conclude – l’impatto su tutti gli istituti connessi all’orario di lavoro quali: le prestazioni aggiuntive per abbattere liste di attesa, la pronta disponibilità, la formazione, i progetti emergenza, etc. Non è più tempo di indugiare”.