Politica
4 Novembre 2015
Tagliani: “Se entro dicembre non va in porto l'investimento da 60 milioni che da sei anni stiamo preparando, intervengo io e chiudiamo la questione"

Palaspecchi, tutto in 60 giorni. O si farà “una Grande Muraglia”

di Redazione | 4 min

IMG_7536di Daniele Modica

Palazzo degli Specchi, ultimo capitolo. Il sindaco ha promesso di fronte ad una rappresentanza della Lega Nord, di liberi cittadini, di un legale, di tre assessori, del Comandante dei Vigili Urbani e della stampa ferrarese al completo: “Se entro la fine di dicembre non va in porto l’investimento da 60 milioni che da sei anni stiamo preparando, intervengo io e chiudiamo la questione”. Che significherebbe con ogni probabilità una serie di operazioni tampone a forte impatto: “una Grande Muraglia” intorno al mastodontico edificio, sgomberi e risanamenti. “Tutto a spese dei cittadini di Ferrara”. Se invece Tagliani riuscirà nella sua battaglia farà “fare tutto ad altri, senza metterci un euro dei cittadini e riqualificando completamente la zona”. La posta sul tavolo è alta, ci si gioca il tutto per tutto.

Nel corso dell’incontro il palazzo municipale assomigliava tanto ad un ring. Da un lato Nicola Lodi, responsabile immigrazione di Lega Nord Ferrara e deus ex machina delle ultime proteste di fronte a via Beethoven, accompagnato da Francesco Marangoni e da Giovanni Cavicchi, consigliere comunale del Carroccio e segretario provinciale del partito. In più l’avvocato Alessandra Palma e due cittadine residenti nella zona (ultimamente colpita da una serie di furti, oltre che dai soliti disagi legati “agli odori, ai topi, alle bisce”), Catia Pignatti ed Elga Massarenti.

Dall’altra parte del ring, il primo cittadino con la sua schiera personale: assessore Aldo Modonesi, Roberta Fusari, Massimo Maisto, il comandante dei vigili urbani Laura Trentini. Mancava solo la musica di Ennio Morricone a sottolineare gli sguardi sospettosi da film western. E poi il gong. Si è partiti. Solite accuse e controaccuse.

Lodi ha detto sostanzialmente una cosa: “Sgombero subito”, un urlo evidentemente appoggiato dai molti residenti che vivono con grande allarme “la situazione di disagio creata da un centinaio di abitanti abusivi di origine comunitaria e non, romeni, ma anche marocchini, tunisini eccetera, molti dei quali in possesso di fogli di via dati da altre città”. Lodi ha ribadito il rischio sanitario e sociale e ha tenuto a precisare che obiettivo della Lega non è “opporsi ad un progetto ambizioso, neanche di fare ostruzionismo a tutti i costi”. Concetto ribadito dal più pacato Cavicchi. Insomma si vuole solo una cosa: sgombero. Punto. Senza se e senza ma. Ma Tagliani non ha i poteri per un’azione di forza pubblica, che spettano al questore. “Può però far molto per aiutarci ad ottenerla”, precisano leghisti e residenti. Ma forse non lo farà.

Quello che intende fare, Tiziano Tagliani lo ha detto in modo molto chiaro, preciso e ha mirato dritto al cuore della questione: “Io capisco che una forza di opposizione voglia legittimamente cavalcare la protesta, ma noi amministriamo e dobbiamo risolvere”. Dunque tutti attenti: “Perché questa è la nostra unica occasione di chiudere la questione Palazzo degli Specchi dopo 35 anni e non mi interessa se la Lega intende coinvolgere tv nazionali o altro. Potete chiamare anche la Cnn – ha avvertito il primo cittadino -. Basta che non arrestate un’opera che ci è costata sei anni di trattative a sangue”. In un messaggio privato a Lodi qualche giorno prima Tagliani ci era andato giù pesante: “Se pensi che mi agiti per tv, gabibbi e iene ti comunico che non me ne frega assolutamente un c….”.

Ma al di là dei termini scelti, il concetto è uno: c’è una cordata, un “fondo immobiliare” formato dall’attuale proprietario del palazzo Luca Parnasi, la Cassa Depositi e Prestiti, la società Vittadello e l’Acer, “fortemente voluta dall’amministrazione anche perché ferrarese”. Il progetto prevede la realizzazione di unità abitative di medio livello, “quindi con un minimo di selezione” e con negozi e garage al piano terra. Il costo si aggira sui 60 milioni.

Certo i tempi di realizzazione non sono brevi, ma i residenti potranno tirare un sospiro di sollievo già dall’incantieramento della zona che prevede sgombero, messa in sicurezza anche sanitaria, vigilanza del cantiere. Tutto questo non è sicuro al momento, ma lo diventerà, garantisce Tagliani “non appena la convenzione sarà firmata dai soggetti coinvolti, si tratta di un impegno giuridicamente rilevante”. La firma è prevista a fine novembre. Se tutto va bene. “Se – come ripete Tagliani – la Procura della Repubblica in seguito alle diverse rimostranze non veda l’urgenza di un sequestro penale”. A quel punto salterebbe tutto. “E i cittadini devono sapere che la colpa sarà esclusivamente della Lega Nord, “che ha aspettato anni e ora non riesce ad aspettare due mesi”.

“Ma non si può intanto sgomberare il Palazzo dai suoi abitanti abusivi?” ribadiscono i leghisti questa volta affiancati dall’avvocato Alessandra Palma che rappresenta una parte dei residenti. “Se volete – risponde il sindaco – andate a chiedere al questore. L’amministrazione appoggerà”.

Il Carroccio ha preso la palla al balzo e lunedì, fa sapere Lodi, una delegazione si recherà a Palazzo Camerini per formalizzare l’istanza.

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