Ostellato
2 Novembre 2015
Ostellato. Dopo la richiesta di Centineo a febbraio, ora l'ultradestra torna alla carica

Forza Nuova: rimuovere la bandiera dell’Anpi

di Marco Zavagli | 3 min
Il municipio di Ostellato

Il municipio di Ostellato

Ostellato. Forza Nuova chiede di rimuovere la bandiera dell’Anpi davanti alla sala consiliare del Comune. La richiesta era già stata fatta lo scorso febbraio dall’allora esponente della civica di centrodestra “Incontro al futuro” Marco Centineo, poi passato lo scorso settembre nelle fila del partito di Roberto Fiore.

“L’Anpi è una associazione di estrema sinistra – sbottò nell’occasione Centineo – e non può essere ospitata in un Comune”. La risposta del sindaco Andrea Marchi fu perentoria: “Centineo oggi può parlare proprio grazie alle lotte dei partigiani”.

La bandiera dell’Associazione partigiani, che risale a prima della fine della II Guerra Mondiale, campeggia nel primo piano del municipio dal 14 aprile del 2013, giorno della cerimonia di consegna da parte del circolo XXV Aprile di Ostellato in collaborazione con l’Anpi provinciale “a simboleggiare – come si espressero allora i rappresentanti dell’Anpi locale -, in modo indelebile, il legame tra la storia Repubblicana e la lotta di liberazione”.

Ora a risollevare mire revisioniste è Forza Nuova, forte del suo nuovo e unico esponente in consiglio. E lo fa per bocca del segretario provinciale Massimo Piana che attacca il primo cittadino per quelle “lezioni di Costituzione” date “a chi, a buon diritto e con i codici in mano, chiedeva la rimozione della bandiera”. Una proposta che secondo Piana non riuscì a passare a causa di “un centro-destra diviso, che costituiva quella opposizione inesistente come mosse appunto Centineo a passare in Forza Nuova”.

Oggi, invece, il vento sarebbe cambiato e il movimento di estrema destra annuncia che verrà protocollata “la domanda ufficiale di rimozione di quella bandiera, presenza che si scontra con le leggi in vigore, proprio quelle che, per un curioso caso del destino, sono rappresentate e tutelate da quella Costituzione così amata da Marchi”.

Nella sua richiesta, Piana richiama la legge del 5 febbraio 1998 n. 22 (disposizioni generali sull’uso della bandiera della Repubblica italiana e di quella dell’Unione europea) e il suo regolamento di attuazione con decreto del Presidente della Repubblica 7 aprile 2000 n.121, che disciplina esclusivamente l’esposizione nelle sedi istituzionali delle sole bandiere della Repubblica Italiana e dell’Unione Europea.

“Alla luce delle quelle disposizioni – rivendica Forza Nuova -, è pertanto ammissibile sugli edifici pubblici, l’esposizione delle sole bandiere ufficiali istituzionali, nel rispetto del generale principio di neutralità delle sedi istituzionali. L’esposizione negli edifici pubblici di simboli di qualsiasi natura, bandiere o simboli di enti ed associazione private o insegne di partito, determina violazione sanzionabile anche ai sensi degli articoli 292 e 323 del codice di procedura penale”.

Per la cronaca gli articoli richiamati riguardano le ipotesi di vilipendio o danneggiamento alla bandiera o ad altro emblema dello Stato. A Marchi, dopo le lezioni di Costituzione, toccherà ora dare lezioni di diritto: quelle norme non si trovano nella procedura penale come crede Forza Nuova, bensì nel codice penale.

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