I
Quando un amministratore
(di qualsiasi colore)
a un dibattito è invitato,
può ben dirsi fortunato
se non c’è chi rappresenta
la comunità di Argenta.
Ciò potrà sembrare strano
ma un politico argentano
su qualsiasi argomento
rende vano ogni commento
e scoraggia i “forestieri”
ad esprimere pareri.
Assessori o funzionari
consiglieri o sol gregari,
fanno parte di una casta
che sa tutto e tanto basta.
Vuoi avere accesso a un bando?
loro sanno come e quando.
Hai problemi di bilancio?
loro hanno il giusto aggancio.
Manchi di un regolamento?
lor ne han fatti più di cento.
Sulle scelte più importanti
sono sempre un passo avanti.
Non a caso è in questa piazza
che i politici di razza
(tutti eredi in salsa mista
del Partito Comunista)
hanno fatto la gavetta
diventando in tutta fretta
quella classe blasonata
che ha diretto incontrastata
la politica locale
e la scena nazionale.
Se son troppi da citare
qualche esempio può bastare:
fin dai tempi dell’Egidio
il continuo stillicidio
di elementi di successo
tocca l’uno e l’altro sesso:
viene in mente la Barbieri
sulla breccia e non da ieri;
la fucina dei feticci
ha sfornato ben due Ricci
anche se ha poi prodotto
una sola Castagnotto.
Vien da lì anche la Ottone?
certo, è di Boccaleone!
Per non dir di Montanari
che li mette tutti a pari.
C’era pure Ruvinetti
nella schiera degli eletti
ma senz’altro fu una svista
essendo in quota socialista.
Insomma qui, detta in soldoni
c’è la stanza dei bottoni
ed è oziosa la domanda
“a Ferrara chi comanda?”
beh, si sa ma non si dice
che di Argenta è un’appendice.
II
In virtù di quanto detto
par che tutto sia perfetto.
Se però si guarda a fondo
(chi non sbaglia a questo mondo?)
e si vuole cavillare
c’è qualcosa da obiettare.
Si perdoni questo azzardo
se manchiamo di riguardo.
Per esempio, la statale
costeggiante il litorale
che dal Veneto va in Puglia
è solo qui che si ingarbuglia:
da Consandolo a San Biagio
non soltanto si va adagio
ma incrociare occor le dita
se si vuol salvar la vita.
Ma quei ras così influenti
(forse eran disattenti)
non potevano in trent’anni
limitare un poco i danni
e sveltire una variante
che ora è ferma a Benvignante?
Però adesso han garantito
che ormai l’incubo è finito
poiché sembra finalmente
che il cantiere sia imminente.
III
Ma c’è un altro difettuccio
che per molti è un vero cruccio.
Il suo nome è “Costruttori”,
per far rima con dolori.
E capir cos’è successo
è un mistero ancora adesso.
Che la genesi dei mali
stia nei vertici aziendali
è una tesi elementare
che chiunque può accettare.
Sennonché il Donigaglia
contro tutti ora si scaglia
ed accusa imbufalito
sia la Lega che il Partito;
ma se questo è ancora niente
oltre al megapresidente
fa gli stessi sermoncini
anche Ricci Maccarini!
Ecco allora che si impone
di chiarire la questione
perché in men che non sia detto
sia fugato ogni sospetto.
Ci fu un ruolo dei diesse?
parli ora chi ha interesse;
fu la Lega inadempiente?
spieghi in modo trasparente
affinché ognuno veda
se era cane o era preda.
D’altra parte sono vivi
i ricordi di quei divi
che trovavan buon asilo
alle feste in quel di Filo.
Spesso al centro della scena
c’era Massimo D’Alema;
ma quant’altri si son visti
dai diessini agli ulivisti!
Nel tripudio di ovazioni
non mancò neppur Veltroni.
Bussò infine (e gli fu aperto)
Oliviero Diliberto!
IV
Chi ha subìto la batosta
vuole adesso una risposta.
Questa classe dirigente
se a cuore ha la sua gente
e ancor più la propria stima,
ci chiarisca quanto prima
la ragione principale
del disastro colossale.
Qui non bastan cenni vaghi
ma che chi ha sbagliato paghi,
affinché, piaccia o non piaccia,
a nessun si guardi in faccia.
E’ questione di buon senso;
non preoccupi il consenso,
tanto a Argenta chi amministra
sarà sempre la sinistra!
Ing. Aldo Scapoli, Bondeno