Sport
10 Ottobre 2015
Una tavola rotonda sulla cultura del primo soccorso come anello mancante nella catena della sopravvivenza

Defibrillatori nei club sportivi, luci e ombre sul decreto Balduzzi

di Redazione | 3 min

Ns_Defibrill3La cardiologia dell’Ospedale SS.ma Annunziata di Cento Ausl di Ferrara, lunedì 12 ottobre dalle 17 alle 19.30, ospite del salone di rappresentanza della Cassa di Risparmio di Cento, propone a tutta la cittadinanza il convegno “Gli obblighi per le società sportive in materia di defibrillazione: luci ed ombre sul decreto Balduzzi” che affronta il tema della salute del cittadino che pratica attività sportiva.

In Italia, infatti, circa 60.000 persone l’anno muoiono improvvisamente per arresto cardiaco. L’obbligo di dotarsi del defibrillatore semiautomatico e di personale adeguatamente preparato all’uso è in vigore da febbraio 2014 per le società sportive professionistiche, mentre, per le società sportive dilettantistiche il termine è fissato per febbraio 2016.

Il decreto Balduzzi introduce, infatti, per la prima volta rispetto ai riferimenti normativi precedenti, aspetti che puntano alla diffusione di una cultura del primo intervento sull’arresto cardiaco che spesso è mancata impedendo che si attivasse la sequenza delle manovre di rianimazione che culminano con la defibrillazione dell’aritmia cardiaca responsabile della maggior parte dei decessi.

Una regolare attività fisico-sportiva, sebbene rappresenti una delle più importanti misure di prevenzione contro le malattie cardiocircolatorie, può aumentare il rischio di morte improvvisa da arresto cardiaco in soggetti, anche molto giovani, che sono portatori, a loro insaputa, di un problema cardiaco. Questo spiega perché le cronache, anche recenti, riportano di frequente casi di giovani atleti, apparentemente sani, che muoiono improvvisamente durante una competizione sportiva o un allenamento che, in alcuni casi, con l’intervento immediato e una defibrillazione precoce dei soccorritori sì è permesso all’atleta di sopravvivere.

Relatori della tavola rotonda, “La cultura del primo soccorso: l’anello mancante nella catena della sopravvivenza” che seguirà le relazioni scientifiche e i contributi del mondo dello sport, saranno l’arbitro internazionale di calcio Nino Rizzoli, Giovanbattista Sisca, medico sociale del Bologna Football Club 1909, Mario Pedaci dell’associazione Cento%Cuore, Luciana Pareschi, delegata provinciale Coni Ferrara, Giovanni Aretusi delegato provinciale Figc Lega Nazionale Dilettanti, Stefano Tedeschi, presidente regionale Fip. L’ambito scientifico sarà invece trattato da Paola Bardasi e Mauro Marabini, rispettivamente direttore generale e direttore sanitario dell’Ausl di Ferrara, e da Daniele Cariani, responsabile del Pronto Soccorso dell’ospedale di Cento.

L’evento, curato da Biagio Sassone, direttore della Cardiologia e responsabile scientifico del convegno, rientra nel solco della campagna di sensibilizzazione, promossa già da alcuni anni sia dal Parlamento Europeo sia dal Ministero della Salute Italiano, sul problema dell’arresto cardiaco e delle defibrillazione precoce. In modo specifico sarà affrontato il problema dell’arresto cardiaco durante l’attività sportiva e delle misure di prevenzione previsti dal Decreto del Ministero della Salute del 24 aprile 2013 (decreto Balduzzi), che ha introdotto per le società sportive l’obbligo di dotarsi del defibrillatore semiautomatico e di personale adeguatamente preparato all’uso.

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