Eventi e cultura
5 Ottobre 2015
Il bilancio della nona edizione: 230 ospiti provenienti da 27 Paesi, 5 continenti, 130 incontri, 250 ore di programmazione e oltre 170 volontari

Internazionale chiude con 71mila presenze

di Redazione | 3 min

OLYMPUS DIGITAL CAMERASi è conclusa con 71000 presenze la nona edizione di Internazionale a Ferrara, il festival di giornalismo organizzato dal settimanale Internazionale e dal Comune di Ferrara. Un evento serale, il concerto di Paolo Fresu, che da solo ha portato 3500 presenze in Piazza Municipale e una nuova location, il Teatro Nuovo che è tornato ad aprire le porte al pubblico di Internazionale grazie all’impegno della Regione Emilia Romagna.

230 ospiti provenienti da 27 paesi, 5 continenti, per 130 incontri e oltre250 ore di programmazione e oltre 170 volontari che per tre giorni hanno lavorato senza sosta alla riuscita dell’evento, questi i numeri di Internazionale a Ferrara.

Al centro di questa edizione il tema delle frontiere. Frontiere intese in senso geografico, il Mediterraneo crudele attraversato dai migranti in cerca di orizzonti europei, ma anche le coste australiane, nuova terra di speranza per i popoli afghani, e ancora i confini di fili spinati dismessi tra Cuba e Stati Uniti. Ma le frontiere non sono solo fisiche, riguardano anche il modo di intendere i diritti, le libertà collettive e individuali, sono uno strumento per confrontarsi con l’ignoto. E in questo senso è stato rappresentativo l’evento di chiusura del festival che ha visto Adriano Sofri e Zerocalcare per la prima volta insieme su un palco. Due mondi apparentemente diversi, due latitudini distanti, non solo in senso anagrafico, accomunate da una curiosità senza confini per quello che accade nel mondo e per le persone.

Ancora una volta Internazionale ha trasformato la città nella redazione più bella del mondo. Al festival per tre giorni si sono alternati i grandi nomi del giornalismo internazionale, da Van Reybrouck, autore di Congo, il libro considerato il memoriale epico di un continente a Isabel Wilkerson, la prima donna di colore ad aver ricevuto il premio Pulitzer. E poi Jared Diamond, autore del libro Da te solo a tutto il mondo. E ancora: Alcibiades Hidalgo, capo dello staff di Raúl Castro ed ex ambasciatore di Cuba all’Onu;Smokey uno dei leader della rivoluzione in Burkina Faso dello scorso ottobre; il fumettista Sam Wallman che ha raccontato le condizioni di lavoro nei centri di detenzione per richiedenti asilo in Australia; Tullio De Mauro intervenuto su come la scuola deve affrontare le sfide del XXI secolo.

E nell’anno di Expo, che ha messo al centro il dibattito su nutrizione e sostenibilità, a Internazionale a Ferrara si è parlato di cibo. Il punto di osservazione è sempre cosmopolita e ha visto il confronto fra lo scrittore argentino Martin Caparros, autore di La Fame, un reportage duro e appassionato tra le povertà estreme e David Rieff, scrittore e saggista statunitense, esperto di diritti umani. Sull’alimentazione come cultura e sulla cucina, come luogo capace di promuovere valori etici, si è basato l’intervento di Alice Waters, ambasciatrice dell’alimentazione sana e ispiratrice della svolta salutista di Michelle Obama.

Tutto esaurito per la rassegna Mondovisioni a cura di CineAgenzia e la rassegna di audio-documentari Mondoascolti a cura di Jonathan Zenti. Grande successo anche per i film d’autore di Mondocinema a cura di Francesco Boille.

Internazionale a Ferrara è promosso da Internazionale, Comune di Ferrara, Regione Emilia Romagna, Università degli studi di Ferrara, Ferrara terra e acqua, Città Teatro, Arci Ferrara e Associazione IF.

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