di Matteo Rubbini
Un percorso che nasce il il 22 aprile 2015, quello iniziato dall’associazione Via Romea Germanica da Trodheim in Norvegia, con direzione Roma, precisamente in Piazza San Pietro, prima di proseguire il viaggio a piedi fino a Gerusalemme. Sul bastone/staffetta portato con fierezza dal presidente dell’associazione, Rodolfo Valentini, spiccano i simboli delle religioni che popolano i territori attraversati e da attraversare: Islam, Ebraismo e Cristianesimo.
Accanto a lui i compagni di viaggio, che aumenteranno insieme ai chilometri percorsi: una coppia di tedeschi, una donna canadese di 82 anni ed il professore dell’Università di Firenze Gianluca Bambi, a lui spetterà il difficile compito di mappare il pellegrinaggio, in modo tale da permettere la traversata a coloro che vorranno ricalcare i passi dei precedessori.
Il percorso, in verità non vergine, in quanto già percorso da altri, attraversa le Alpi del Brennero, fino al Trentino e la Valsugana, passando per la pianura Padana, Ferrara, la Toscana, l’Umbria e poi Roma.
La tratta è ispirata a quella compiuta nel 1236 dal Monaco Alberto che partì da Stade, un porto fluviale alle foci dell’Elba, per giungere a Roma, tale percorso lo chiamò Melior Via, ovvero la strada migliore.
Presenti al taglio del nastro per inaugurare la tappa locale dell’antica via Romea Germanica Europea il vicesindaco di Ferrara Massimo Maisto e il viceindaco del Comune di Argenta Andrea Baldini.
Durante la conferenza stampa, tenutasi nella storica villa Lervini, situata a poche decine di metri dal tratto del pellegrinaggio inaugurato, Massimo Maisto ha ricordato come “Credere nel progetto culturale e turistico di questo pellegrinaggio, si integra nel lavoro che l’Amministrazione sta facendo da anni con altre iniziative di spessore”.
Il professor Valentini ha invece messo l’accento sull’importanza del ruolo delle piccole comunità all’interno del panorama del pellegrinaggio:”Se ogni piccolo borgo riesce a vendere la sua posizione, se dimostrano che c’è qualcosa da vedere, i pellegrini si fermeranno sempre. A questo, chiaramente, si aggiunge anche il flusso di denaro che il viaggiatore muove con sé”.
Il professore di Unifi, Gianluca Bambi, in chiusura, ha illustrato come la riscoperta della via Romea Germanica Europea, possa “salvare e garantire ancora più valore alle zone più lontane dalle grandi città. E’ importante il lavoro di progettualità, perché il pellegrino cammina ma attorno al suo viaggio i muove la cultura, la storia ed i paesaggi”.
Alla conferenza ha fatto seguito un visita all’interno del museo di Villa Nervini, prima che i pellegrini continuassero il viaggio in direzione della Romagna.
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