“Il nervosismo che trapela dai comportamenti del vicesindaco Maisto e dell’assessore Merli non fa bene a Ferrara. Più che ad Alan Fabbri, pensino ai ferraresi. Mi querelano? Io vado avanti”. Così il capogruppo leghista in Regione Alan Fabbri, dopo che i due esponenti di giunta ferraresi hanno annunciato querela nei suoi confronti per il caso Camelot, la cooperativa titolare di appalti per l’accoglienza immigrati per milioni di euro e oggetto di una duplice revoca dei servizi Sprar dopo i rilievi dell’Anticorruzione.
“Se Maisto e Merli pensano di tapparmi la bocca si sbagliano di grosso. Ho fatto il mio dovere: sono stato eletto per questo, e continuerò a farlo, fino in fondo. Sono sereno e vado avanti. Per un’amministrazione pubblica normale fornire risposte e trasparenza ai propri cittadini dovrebbe essere la prassi, non motivo di querele”.
“Il caso Camelot ha marcato la differenza abissale tra il nostro modo di fare politica e il loro: noi alle opposizioni rispondiamo con contenuti, loro alle opposizioni rispondono con denunce. E per fortuna che il loro partito si definisce ‘democratico’”. “Facciano quello che vogliono: politicamente e moralmente continuo a rivendicare il fatto che, a mio avviso, qualora venissero accertati i fatti, ritengo inopportuno che si assegnino appalti o servizi di accoglienza direttamente ad aziende o coop che un assessore, nel caso di specie il vicesindaco, ha fondato o per cui si è lavorato. Per tutto il resto saranno le istituzioni competenti a esprimersi. Detto questo penso che ai ferraresi non interessi nulla delle denunce di Maisto e Merli ad Alan Fabbri, i ferraresi vogliono risposte, chiarezza e trasparenza dall’amministrazione, è un loro diritto inviolabile. Per questo abbiamo sollecitato le autorità competenti a esprimersi sul caso, a sciogliere ogni possibile dubbio e a verificare la correttezza dell’operato dell’amministrazione. E continueremo a farlo se dovessero presentarsi zone d’ombra o situazioni poco chiare nella condotta della giunta”.