Economia e Lavoro
30 Agosto 2015
Secondo Milano-Finanza sarebbe allo studio un piano per riportare le banche in bonis evitando contestazioni europee su aiuti di Stato

Carife e la strategia del Fondo per ‘bypassare’ il ‘bail-in’

di Redazione | 2 min

OLYMPUS DIGITAL CAMERACon l’entrata in vigore da gennaio 2006 del meccanismo del bail-in, l’Europa ha deciso che in futuro le perdite conseguenti a default bancari non saranno più a carico delle sole casse pubbliche, ma saranno sopportate in gran parte dai finanziatori privati e dai depositanti (entro un certo limite). È per questo motivo che il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi starebbe studiando il modo per gestire i salvataggi bancari, come quello recente della Cassa di Risparmio di Ferrara (ma non solo), evitando il rischio di incorrere nella contestazione di aiuti di Stato.

Lo stratagemma che consentirebbe in un certo senso di “bypassare” le direttive europee, secondo quanto rivela MFMilano Finanza, sarebbe quello di costituire una società controllata dal Fondo ma con una propria autonomia giuridica, che potrebbe autonomamente gestire le operazioni di salvataggio e rendere così indiretta la partecipazione del Fondo al salvataggio stesso, evitando – è questo uno degli obiettivi – eventuali contestazioni.

Il tutto da portare a termine entro fine anno e pare che la nuova ricetta sarà sul tavolo del Cda già a settembre, così da riportare in bonis le banche commissariate prima che entri in vigore la normativa sul bail-in. Il salvataggio Carife potrebbe essere una sorta di esperimento per poi adottare la stessa misura anche per tutti gli altri salvataggi da qui in avanti. Secondo MF  “la costituzione di un veicolo risponde a un’esigenza tecnica e di ordine”: da una parte gestire le partecipazioni in banche in maniera più agile e dall’altro dotare il nuovo soggetto controllato godrebbe di autonomia giuridica, rendendo così la partecipazione nella banca commissariata di tipo indiretto e la sua gestione autonoma. In questo modo il Fondo si salverebbe dalle contestazioni di concedere aiuti di Stato: per l’ultimo salvataggio, infatti, quello della Tercas, la Commissione Europea ha aperto un’indagine.

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