Lettere al Direttore
3 Agosto 2015

Hai un cieco? Allora niente casa

di Redazione | 2 min

Hanno negato alla mia famiglia l’affitto di un appartamento perchè comprende una persona cieca.

Vi racconto come è andata.

Trovandoci nella necessità impellente di cambiare casa, ci siamo rivolti al mercato immobiliare. La mia famiglia è così composta: il sottoscritto, 59 anni, laureato, che lavora nel settore del commercio con reddito di € 1000 al mese; un’unica figlia che vive in Scozia, dove frequenta l’Università e lavora per finanziarsi gli studi; poi c’è mia moglie, la quale, afflitta da una forma grave e incurabile di retinite pigmentosa, ha perso progressivamente l’uso della vista fino a restare, nel 2011, completamente cieca; la sua infermità le procura un’indennità di cecità + accompagnamento pari a € 1200 al mese; conduce vita domestica, ha 57 anni. Non abbiamo cani, gatti o animali vari, solo 2 pesci rossi; siamo persone molto tranquille e in cerca di tranquillità.

Dopo alcune visite a immobili non confacenti alle nostre esigenze, la scorsa settimana ho invece trovato funzionale un appartamento situato in via Foro Boario in bifamiliare, al piano ammezzato, sovrastato dall’abitazione della proprietaria, una signora anziana che vive sola. L’ho visitato (era presente una figlia), mi è piaciuto e rapidamente, tramite un’agenzia, ho firmato la proposta, allegando la caparra. Dopo pochi giorni l’agenzia mi ha dovuto comunicare, con imbarazzo e stupore, che la proposta, presentata alle 2 figlie della proprietaria, non era stata accettata. Motivo: in passato l’appartamento era stato affittato a persone una delle quali colpita da esaurimento nervoso in forma isterica. Ciò aveva reso impossibile la vita alla signora fino a quando, dopo molte peripezie, era riuscita a liberarsi dell’inquilino. Mia moglie, essendo diventata cieca, potrebbe anche lei essere colpita da esaurimento nervoso e quindi ricreare la situazione precedente. Le figlie hanno quindi deciso di non affittarci l’appartamento.

Bene. Evito ogni commento e dico solo, alla madre e alle figlie tutte: vergognatevi! Una convivenza con persone di questo livello sarebbe stata ben difficile, se non impossibile, ma non certo per colpa nostra: le matte sono loro!

Lettera firmata

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