Far pagare l’Ici alle scuole paritarie? Non a Ferrara. Questa la posizione del gruppo Ferrara Concreta, che in merito alla sentenza della Corte di Cassazione del 6 luglio (che impone il pagamento della tassa agli istituti privati di Livorno) auspica che “il Comune di Ferrara non richieda il pagamento alle scuole paritarie presenti sul nostro territorio, in quanto svolgono un servizio pubblico”.
Una visione molto distante da quella della Corte di Cassazione, secondo cui tra le attività sottoposte all’esenzione “non rientra l’esercizio di attività sanitarie, ricettive o didattiche, salvo non sia dimostrato specificamente che le stesse non siano svolte con modalità non commerciali”. Secondo Danny Farinelli di Ferrara Concreta infatti “il principio per cui il pagamento di una retta rende l’attività scolastica commerciale è, a nostro parere, fuorviante. È necessario distinguere chiaramente tra proprietà pubblica e servizio pubblico. Per quanto riguarda l’imposta attualmente in vigore, ovvero l’Imu, sono già stati espressi in un decreto del Ministero dell’Economia i criteri che ne regolano l’esenzione, quindi non ci si attende particolari stravolgimenti della norma”.
“Ci teniamo a ribadire – continua il rappresentanti di Ferrara Concreta – che se si vuol permettere l’azione dei privati si deve almeno non imporre loro imposte e tasse che le istituzioni pubbliche, viceversa, non sopportano. Inoltre, soprattutto se si parla della scuola dell’infanzia, gli enti privati, siano essi religiosi o laici, suppliscono, in alcune zone, ad una evidente carenza dello stato. Auspichiamo infine che il Governo inizi una riflessione che risolva il problema in modo serio e senza retropensieri ideologici, purtroppo unici animatori del dibattito pubblico attuale”.