Economia e Lavoro
21 Luglio 2015
L'associazione guidata da Cappellari si prepara all'assemblea: "Titoli mai così bassi, con la nuova proprietà dovranno crescere"

Amici di Carife, appello all’unità: “Lavoriamo per il valore delle azioni”

di Redazione | 4 min

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unnamed (29)“Durante il commissariamento di Carife abbiamo tenuto un profilo molto basso, nell’interesse della banca, ma ora è arrivato il momento in cui occorre chiarezza”. È questo il messaggio del presidente del’associazione Amici di Carife, Marco Cappellari, che esce allo scoperto alla vigilia dell’assemblea dei soci Carife in programma per il 30 luglio. La prima dopo il commissariamento da parte di Bankitalia. Nonché la prima dopo la drammatica – almeno per gli azionisti – rivelazione dell’attuale valore dei titoli della Cassa di Risparmio: appena 27 centesimi.

Una situazione tutt’altro che facile per l’istituto di credito che cercherà il rilancio dopo l’acquisto da parte del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, ed è per questo che l’associazione Amici di Carife, fedele al proprio nome, lancia un appello all’unità e alla collaborazione reciproca rivolto a tutti coloro che hanno a che fare con la banca: azionisti, obbligazionisti, dipendenti e correntisti.

La ripresa economica di Carife, secondo Cappellari, si concretizzerà attraverso due passaggi obbligati: l’acquisto dell’istituto da parte di un solido gruppo bancario e un incremento del valore delle azioni, che prima del tracollo iniziato nel 2011 (anche se i veri guai cominciarono nel 2009 sotto la gestione Murolo) valevano 21 euro. Ma se sul primo aspetto i piccoli azionisti difficilmente avranno un ruolo attivo, secondo l’associazione sarà indispensabile mettere in campo un’azione collettiva per aiutare la ripresa dei titoli, che gioverà alla banca e ai soci che hanno pagato il prezzo del commissariamento.

E l’appello all’unità di intenti si muove proprio in questa direzione. “Quello a cui assistiamo da diversi mesi – afferma Cappellari – è lo spettacolo un po’ avvilente di un ‘tutti contro tutti’, dove ognuno dà la colpa a qualcun altro. È giusto che i commissari vadano avanti con un’azione legale verso i vecchi manager, perchè tutti sono interessati a conoscere la verità, ma in questo triste spettacolo si rischia di perdere di vista il vero problema: ovvero che 28mila persone, molte delle quali avevano investito i propri risparmi o i tfr, hanno visto sparire il proprio patrimonio”.

Di fronte alla disponibilità del territorio ferrarese, la dirigenza di Carife dovrà però saper fornire risposte precise e offrire condizioni vantaggiose per soci e correntisti Carife. “La nostra amicizia non è a qualsiasi condizione, ma va ricambiata – afferma Cappellari -. Clienti e azionisti sono molto provati e guai a non tener conto delle loro esigenze: il nuovo management dovrà conoscere e capire il territorio per andare avanti”. In attesa delle rivelazioni che offrirà l’assemblea, una delle principali variabili che condizioneranno il valore delle azioni sarà relativa alla sottoscrizione dei warrant dei titoli Carife, che secondo l’associazione potrebbero rivelarsi strumenti utili per ricostruire il capitale e parte dell’azionariato di Carife. In sostanza, acquistando un warrant, si è titolari di un’opzione di acquisto futuro (nel 2018) di un’azione Carife, al suo attuale valore: 27 centesimi. Si tratta in buona sostanza di una scommessa: in caso di aumento del prezzo dei titoli, nel 2018 l’investimento si rivelerà redditizio, mentre sarà controproducente se il valore crollerà ulteriormente. Cappellari, dal canto suo, sembra propendere per la prima ipotesi: “Francamente è difficile immaginare un prezzo delle azioni più basso di così – afferma il presidente di Amici di Carife -, e pensiamo che con la nuova proprietà possa solo crescere. Nei prossimi mesi inviteremo i nostri associati a valutare la propria situazione e capire se possono guadagnarci e ognuno, a casa propria, farà i suoi conti”.

Un appello all’unità che l’associazione estende anche alla Fondazione Carife, spendendo parole positive per il suo presidente Riccardo Maiarelli (“che ha ereditato una situazione molto difficile e di cui abbiamo grande stima”), mentre alcune critiche vengono rivolte alla stampa, “un po’ cattivella, con una continua spettacolarizzazione dei problemi della banca che ha avuto come effetto quello di aumentarli”. Un comportamento diverso dal “basso profilo” tenuto dall’associazione, che secondo Cappellari “ha avuto momenti di scontro con i dirigenti Carife, ma nelle sedi opportune. I ‘match pubblici’, quando si parla di banche, non hanno buoni effetti”.

Per quanto riguarda i giudizi sui commissari di Bankitalia, il presidente dell’associazione afferma di “averli sollecitati più volte a una maggiore comunicazione, visto che il silenzio continuo di questi ultimi due anni non ha giovato”, aggiungendo che “il crollo del valore delle azioni è stato impressionante. Ci aspettavamo qualcosa di più di 27 centesimi”. La strada per la ripresa non sarà delle più rapide, ma Cappellari vede la situazione con ottimismo: “Con il nuovo management non ci aspettiamo subito bilanci in positivo, ma credo arriveranno entro pochi anni. Occorre spronare il fondo a riconoscere l’importanza del radicamento di Carife nel territorio, che è il vero patrimonio della banca”.

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