Politica
5 Luglio 2015
Faccia a faccia tra il sindaco di Verona e il vicesindaco di Ferrara sulla riforma Delrio alla Festa Pd di Francolino

Tosi e Maisto d’accordo su federalismo e riforme

di Redazione | 3 min

tosi e maisto festa pd francolinoFrancolino. Un Paese che ha bisogno di riforme, la mancanza di discussione sul federalismo, la riforma Delrio basata sul “peccato originale” di voler risparmiare e la concezione di Ferrara di creare un’area vasta economica con Bologna e una turistica con Ravenna. È questa la quadra trovata all’agriturismo Conte Pietro di Francolino tra il vicesindaco di Ferrara Massimo Maisto e il primo cittadino di Verona Flavio Tosi – reduce da una serie di vicissitudini con il suo ex partito a causa della candidatura alle regionali venete alle quali è stato poi riconfermato Luca Zaia – durante un incontro organizzato dal Pd di Francolino sull’autonomia degli enti locali e, appunto, la riforma Delrio.

“Credo che il Paese abbia bisogno di riforme, di superare il bicameralismo perfetto e ricominciare a parlare di autonomia e federalismo, perché il tema vero è la possibilità di dare a chi amministra la possibilità di poter tramutare i punti programmatici in cose reali”, è stato il commento di Maisto, seguito a ruota da Tosi secondo cui “il federalismo è sparito dal dibattito politico e questo è un peccato, oggi gli unici temi sono la Grecia e l’immigrazione mentre tutto il resto è stato cancellato. Sicuramente sono temi importanti ma i problemi che affronta la comunità sono l’assenza di risorse e il non arrivare alla fine del mese”. I due amministratori si trovano poi d’accordo anche sui tagli. Per Maisto “la riforma Delrio si sovrappone al peccato originale secondo il quale per risparmiare sui costi della politica tolgono le province mentre il rischio è quello di non risparmiare. Le aree vaste non devono diventare prigioni dei territori e spero che non avranno la possibilità di assumere personale. Il problema di tutta questa riforma è garantire ai comuni più piccoli di non essere esclusi dalle decisioni regionali. Qualche volta i problemi si risolvono togliendo leggi non mettendole”; mentre per Tosi “quanto fatto finora con la spesa pubblica è far andare tutti nella stessa direzione e imporre sacrifici. La riforma delle province è stata fatta con l’obiettivo di dare un segnale quando le province e i comuni sono lì da secoli mentre le Regioni solo da quarant’anni, e le competenze delle province rischiano di disperdersi. L’accorpamento dei comuni microscopici invece ha un senso. Le riforme non andrebbero fatte sull’onda dell’emozione popolare”.

Dopo una serie di ping-pong sempre sul tema, con Maisto a dire di non aver mai visto un governo che non abbia tolto fondi agli enti locali e spinge su un necessario risparmio burocratico, mentre Tosi chiede uno spoil system sui dirigenti pubblici “perché nessuno fa il dirigente a vita”, Maisto passa alla sua visione di area vasta per Ferrara, fatta di forti integrazioni con Bologna sul piano economico e sui trasporti e con Ravenna per quanto riguarda il turismo .

“Non abbiamo bisogno di fare battaglie sul nulla”, racconta, “Vent’anni fa rischiammo di avere l’aeroporto e abbiamo visto cosa sta succedendo a Forlì e Parma. È vero che abbiamo pochi Frecciarossa che si fermano a Ferrara ma l’alta velocità è fatta da treni che vanno più veloci e si fermano meno. Ce ne sono alcuni adesso che da Roma a Milano non si fermano più nemmeno a Firenze. Non dobbiamo fare la battaglia per avere uno o due treni che si fermano ma piuttosto dovremmo avere un collegamento con Bologna degno di questo nome, una metropolitana che va da qui a Bologna. Una delle cose che dico è che se anziché Marconi l’aeroporto di Bologna si chiamasse Ariosto sarebbe l’aeroporto di Ferrara visto che sta ad appena 45km, che è la stessa distanza a cui si trovano gli altri aeroporti nelle grandi città”.

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