Politica
3 Luglio 2015
Fabbri: "L'accordo siglato da Bonaccini è uno scippo ai nostri territori e cambia le regole in corsa"

L’allarme di M5S e Ln sul taglio al fondo sanità

di Redazione | 3 min

10996690_354787878056958_3338095658269615250_nI consiglieri regionali di M5S e Lega Nord, Raffaella Sensoli e Alan Fabbri, intervengono in maniera molto critica sulla decisione del presidente Stefano Bonaccini di sottoscrivere il taglio di 2,3 miliardi di euro al fondo sanitario.

“Sottoscrivere un accordo che taglia 2,35 miliardi di euro al fondo sanitario è stato un grave errore – sottolinea il gruppo consigliare regionale del M5S -. Bonaccini e l’assessore Venturi dovrebbero spiegare a tutti le ragioni che hanno spinto la nostra Regione a firmare questo accordo senza battere ciglio, visto che Veneto, Liguria e Lombardia hanno detto di no. Non vorremmo che questa ulteriore riduzione sia la foglia di fico utilizzata per coprire e giustificare i tagli che la Giunta ci presenterà a breve con lo schema di riordino ospedaliero”.

“Quasi due miliardi e mezzo di tagli sono una cifra enorme e vorremmo capire come andranno ad incidere sulla riorganizzazione del nostro sistema sanitario che la Giunta è in procinto, ormai da parecchio tempo, di presentare – spiega Raffaella Sensoli, consigliera regionale del M5S e vicepresidente della Commissione Sanità dell’Assemblea Legislativa –. Visto che sia l’assessore Venturi si è spesso lamentato dei continui tagli e le poche risorse con cui il mondo sanitario è costretto a fare i conti, sarebbe utile sapere le motivazioni che hanno portato l’Emilia-Romagna a sottoscrivere questo accordo. Anche se abbiamo più di un sospetto che alla fine il principio dell’obbedienza renziana abbia giocato un ruolo determinante. Negli ultimi 7 anni, esattamente da quando è iniziata la crisi, lo Stato Italiano ha ridotto dell’88% gli stanziamenti per le politiche sociali e sanitarie, mentre si continuano a spendere allegramente risorse per F35, Tav e altre opere inutili”.

Il M5S critica anche il meccanismo della riduzione di stipendio per quei medici di base che prescriveranno accertamenti diagnostici “inutili”. “Una novità che potrebbe avere degli effetti molto pericolosi visto che questa riluttanza dei medici a prescrivere esami specialistici negli ultimi anni è andata via via crescendo in un’ottica di risparmio e contenimento della spesa – conclude la consigliera – Non vorremmo che, introducendo anche una penalità sullo stipendio, questo meccanismo vada a mettere in pericolo ancor di più la salute dei cittadini”. “I tagli delle spese inutili vanno bene ma i risparmi vanno utilizzati per sostenere i bisogni sanitari delle popolazioni locali” chiosa il gruppo regionale M5S.

Sul tema interviene anche Alan Fabbri della Lega Nord: “La Regione Emilia Romagna ha accettato supinamente un taglio di quasi due miliardi e mezzo, totali, alla sanità, Bonaccini e l’assessore Venturi vengano a riferire in commissione sulle ragioni del loro voto complice. Veneto e Lombardia si sono ribellati, con la Lega mai tagli sulla pelle dei pazienti. Quell’accordo – prosegue Fabbri –  è uno scippo ai nostri territori e cambia le regole in corsa, alla faccia delle rassicurazioni ricevute prima delle elezioni. Da sempre sosteniamo che la soluzione sono i costi standard, servizi e forniture agli stessi costi, da nord a sud. Così si risparmierebbero almeno 30 miliardi. Invece la Regione Emilia Romagna, avallando un taglio praticamente lineare, in un momento in cui gli ospedali chiudono e si riducono servizi e personale, si è macchiata di un gesto irresponsabile e complice. Ancora una volta Veneto e Lombardia, a cui ora si aggiunge la Liguria, hanno dato esempio di grande dignità istituzionale, rigettando questo patto sconsiderato che penalizza i virtuosi e premia i viziosi. Nasce il fronte del Nord, contro immigrazione e diritti negati. Spiace invece rilevare che Bonaccini abbia preferito compiacere Renzi piuttosto che tutelare la salute dei suoi cittadini”.

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