Comacchio
30 Giugno 2015
Inquinanti entro i limiti. Rimane il rischio erosione delle spiagge

Goletta Verde non boccia i lidi

di Redazione | 3 min

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unnameddi Giuseppe Malatesta

Comacchio. Attraccata nel Porto Canale di Porto Garibaldi, la Goletta Verde di Legambiente ha ospitato la presentazione del report dell’omonima storica campagna dedicata al monitoraggio e all’informazione sullo stato di salute delle coste e delle acque italiane, e nello specifico dei risultati relativi agli ultimi prelievi sulla costa emiliano-romagnola. Tre degli undici punti campionati sono risultati con una carica batterica superiore ai limiti di legge (entro i limiti invece nei nostri lidi), mentre il rischio erosione delle spiagge regionali si attesta, dicono i dati, tra il 25 e il 30 per cento, in crescita nonostante gli interventi di ripascimento.

I prelievi e le analisi di Goletta Verde, eseguiti dal laboratorio mobile di Legambiente il 14 giugno scorso, restituiscono un solo giudizio di forte inquinamento, per la foce del canale sfioratore sulla spiaggia di Torre Pedrera (Rimini), a seguire i risultati “inquinati” della foce del torrente Marano (Riccione) e del fiume Uniti presso il Lido di Dante (Ravenna). Entro i limiti invece i valori di inquinanti per le località di Comacchio (il prelievo è stato effettuato alla foce del canale Logonovo), Ravenna, Cervia, Cesenatico, Gatteo, Bellaria e Cattolica.

“Una situazione che dimostra come non va abbassata la guardia sul fronte del controllo degli scarichi – ha dichiarato Lorenzo Frattini, presidente Legambiente Emilia Romagna – anche in una regione dove esiste un’alta percentuale di depurazione dei reflui urbani. Legambiente chiede quindi che Regione e amministrazioni comunali, sia dei centri costieri che dell’entroterra, si attivino immediatamente per verificare i deficit depurativi ancora presenti”.

L’istantanea regionale evidenzia la pericolosità delle foci e la connessione dei suddetti risultati con i sistemi depurativi, messi a loro volta in crisi anche dai cambiamenti climatici che interessano l’area del Mediterraneo, definiti da Frattini “una vera emergenza ancora sottostimata e non considerata”.

“I cambiamenti climatici – dichiara – stanno già dimostrando i loro effetti sul territorio, basti pensare alle mareggiate degli ultimi mesi. L’irrigidimento della linea di costa con una linea ininterrotta di cemento, il bassissimo apporto di sabbia dai fiumi ormai troppo antropizzati e l’abbassamento della costa sono tutti esempi che confermano in modo tangibile la fragilità dell’area costiera della regione. Occorre con urgenza mettere in atto piani di adattamento ai cambiamenti climatici per le nostre città costiere e considerare tale aspetto nella realizzazione di opere non solo di depurazione, ma anche di difesa della costa”.

Opinione condivisa da Serena Carpentieri, portavoce della campagna Goletta Verde, e da Carla Ferrari, rappresentante della struttura Oceanografica Daphne ed ospite sulla goletta. “È chiaro che i punti critici mostrati dai nostri monitoraggi, che non vogliono sostituire quelli ufficiali, meritano un approfondimento da parte degli enti competenti – commenta Carpentieri -. L’Emilia Romagna sicuramente ha fatto passi avanti sul fronte della depurazione, così come confermano i dati Istat 2012 (secondo i quali in regione confluiscono in impianti di depurazione il 67,1 % dei carichi urbani complessivi, rispetto ad una media italiana del 57,6 %). Proprio per questo, soprattutto nei periodi di forti piogge, non è più tollerabile che scarichi non adeguatamente depurati finiscano nei fiumi e di conseguenza a mare”.

A tal proposito, l’equipe tecnica ha ricordato che proprio lo scorso anno l’Unione Europea ha nuovamente avviato una procedura di infrazione ai danni dell’Italia per il mancato rispetto della direttiva comunitaria sul trattamento delle acque reflue urbane. Una procedura che coinvolge anche dieci agglomerati urbani dell’Emilia-Romagna, per un totale di 696.896 abitanti equivalenti e con l’unico caso di Bondeno per la provincia estense.

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