Poggio Renatico
18 Giugno 2015
Le lavoratrici della ditta di pulizie presso l'aeronautica subirebbero ritardi notevoli nei pagamenti

Sciopero Pulservice nelle basi di Poggio e Ferrara

di Redazione | 3 min
Immagine d'archivio

Immagine d’archivio

“La ditta Pulservice che si occupa di pulizie tratta in modo pessimo i propri dipendenti”. E’ una delle motivazioni che stanno alla base dello sciopero proclamato da Filcams-Cgil e Uiltucs-Uil per il 29 giugno dei lavoratori occupati presso le sedi dell’Aeronautica Militare di Poggio Renatico e Ferrara.

I due sindacati di categoria denunciano le “condizioni di totale precarietà” dei dipendenti, che subirebbero “ritardi notevoli” nei pagamenti. “Parliamo di lavoratori – spiegano Giorgio Lombardi della Filcams e Giorgio Zattoni della Uiltucs – che hanno contratti di lavoro part time mediamente a 15 ore alla settimana e che mensilmente guadagnano stipendi di circa 450 euro lordi. Non possono permettersi di non avere certezza di quando riceveranno il loro esiguo stipendio. Tale situazione perdura dall’estate del 2014”.

La Pulservice avrebbe poi attuato numerosi spostamenti di sede lavorativa di lavoratrici fra le varie basi, di Ferrara e Poggio Renatico, “senza dare nessuna spiegazione né direttamente a loro né alle organizzazioni sindacali che ne avevano fatto richiesta”. “Non sappiamo – affermano Lombardi e Zattoni – quali siano stati i motivi tecnici e organizzativi di tali trasferimenti. Per una lavoratrice che abita a Poggio Renatico e che lavora da sempre nella base dell’Aeronautica di Poggio Renatico, essere trasferita nella base di Ferrara comporta notevoli disagi, non ultimo un innalzamento dei costi di trasporto fra i due luoghi di lavoro, e visto il loro stipendio questo incide notevolmente. Analoga cosa per chi abita e lavora a Ferrara se trasferita a Poggio Renatico”.

Numerose sono state le richieste di incontro all’azienda da parte dei due sindacati, per cercare di dialogare e comprendere anche altre situazioni, “ma questa azienda in spregio a normali relazioni sindacali, non ha mai risposto”. “Non ha partecipato nemmeno a incontri richiesti dalla Prefettura di Ferrara – aggiungono i due sindacalisti – in situazioni di procedure di legge in proclamazione di stato di agitazione, rilevandosi assente totalmente ingiustificata, in ulteriore spregio della stessa autorità di Governo Cittadino”.

In ballo ci sono poi numerose ore di lavoro supplementare svolte da gennaio 2015 a oggi che l’azienda non avrebbe ancora pagato: “Se alcune di loro dovessero poi rifiutarsi, come è legittimo poter fare, nell’effettuare ore supplementari, con spirito di riduzione del danno economico, dato dal loro mancato pagamento, l’Azienda provvede all’assunzione di altre lavoratrici, con contratti ulteriormente precari. Nel verbale di cambio appalto si prevede poi che le ore di lavoro supplementare che si rendessero necessarie all’appalto vengano equamente distribuite fra tutto il personale, ma questo non avviene, malgrado esse siano state e tuttora siano disponibili a tale evenienza. L’azienda sta continuando a corrispondere alle lavoratrici il bonus fiscale di 80 euro, malgrado le lavoratrici per iscritto ne abbiano fatto espressa rinuncia, non rientrano nella fascia di reddito a cui è dovuto, salvo doverlo quindi poi restituire, recando loro ulteriore notevole disagio. Le lavoratrici non hanno ancora ricevuto il nuovo contratto di lavoro individuale in consolidamento e innalzamento delle ore, malgrado la cosa sia stata comunicata a loro a metà marzo 2015 con decorrenza aprile anno corrente”.

Infine vi è la situazione relativa allo spogliatoio della Base di Poggiorenatico. “Le lavoratrici – riferiscono Lombardi e Zattoni – avevano un luogo in cui cambiarsi e lasciare dentro alcuni armadietti i loro effetti personali. Il tutto funzionale anche per un doveroso decoro, igiene e sicurezza. Da fine ottobre 2014 le lavoratrici sono state private di tale luogo e sono loro malgrado costrette a cambiarsi dove capita nella base, negli uffici, nei corridoi, all’esterno. E’ bene ricordare che tutto questo e tanto altro ancora, capita in un appalto pubblico, in basi dell’Aeronautica Militare, con la piena informazione del committente di tutto quanto avviene in tali luoghi”.

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