Lettere al Direttore
1 Giugno 2015

Pietro Niccolini e la futura nuova sede della ‘Dante’

di Redazione | 2 min

Ringrazio sentitamente il Sindaco di Ferrara Tiziano Tiziani che recentemente, in una convocazione delle Associazioni Culturali per il restauro di Porta Paola e Casa Niccolini ha annunciato che un locale della stessa casa sarà assegnato al Comitato ferrarese della Dante Alighieri. Il quale torna nella sua sede istituzionale, essendo stato collocato in uno spazio del Comune di Ferrara dall’anno della sua nascita, nel 1897, per opera dello stesso Niccolini, Sindaco di Ferrara, fondatore del Comitato della Dante e suo Presidente fino al 1933. Tutta la casa Niccolini sarà restaurata dal Comune di Ferrara con i soldi assegnati dal Ministero per il terremoto del 2002 e diventerà un contenitore culturale della Biblioteca stessa e uno spazio anche per la Biblioteca dei ragazzi.

Mi sono commossa alle parole del Sindaco, all’affiorare del ricordo della molto operosa e cristallina attività del sen. Niccolini, sindaco della città, deputato, senatore, presidente della Cassa di Risparmio di Ferrara e delle più prestigiose associazioni culturali della città. Ha fondato il comitato ferrarese della Dante, il 21 novembre 1897, dopo i tentativi andati a vuoto nel 1890 dei deputati ferraresi Giorgio Turbiglio, Adolfo Cavalieri, Severino Sani, Stefano Canzio e dopo i contatti avuti con il Presidente della Dante Centrale, Pasquale Villari.

Il sindaco Nicolini ha anche donato alla città un suo Lascito che continua a sostenere la Cultura ferrarese, nelle sue varie manifestazioni: il Premio Niccolini anzitutto, che periodicamente viene bandito, ma anche per altre iniziative culturali.

Pur avendo avuto molte e prestigiose cariche politiche e amministrative, disponeva solo della propria casa, che ha lasciata per testamento in eredità alla C.R. di Ferrara, alla morte della moglie, Vittoria Bevilacqua, e dopo aver disposto una notevole somma a favore della cultura, confluita poi nel famoso Lascito Niccolini. La moglie, dopo la morte del Senatore è vissuta in povertà onorevole, costretta però a vendere alcuni mobili preziosi della casa, tra cui una pregevole scrivania dell’Ottocento – comprata dalla famiglia Ridolfi.

La presidente della Dante Alighieri

Luisa Carrà Borgatti

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