Politica
28 Maggio 2015
Amareggiato il capogruppo di Fi: "Con quelle parole dimostra la sua nullità personale e politica"

Anselmi: “Sindaco, rispetti chi ci ha votato”

di Redazione | 3 min
Vittorio Anselmi

Vittorio Anselmi

“La cosa più spiacevole che è accaduta durante l’ultimo Consiglio Comunale non è stato l’atteggiamento dei consiglieri di maggioranza con le loro risatine e gli sfottò, ma l’intervento finale del sindaco”. È un Vittorio Anselmi molto amareggiato quello che commenta a mente fredda, nel tardo pomeriggio di mercoledì, la dialettica politica durante l’approvazione della variazione al bilancio previsionale 2015 e l’aumento della tassazione locale.

“Sentire dei consiglieri di maggioranza fare i loro interventi tutti mirati non tanto a difendere la manovra finanziaria della Giunta (che sarebbe stato ovviamente comprensibile) quanto, e soltanto, a sfottere e provocare nel modo più colorito e malevolo possibile l’azione dell’opposizione, mi è sembrato francamente disdicevole e svilente più per loro che per noi. Il rispetto delle istituzioni o lo si ha o non lo si ha. La maggioranza anche in questo caso dimostra di averlo a fasi alterne, secondo convenienza – attacca il capogruppo di Fi -. L’unico che si è distinto e che ringrazio per la sua correttezza e compostezza è stato l’assessore Vaccari che aveva per di più il compito di portare a casa la tanto vituperata delibera”.

Ma a ferire Anselmi è stato soprattutto l’atteggiamento del sindaco “che dopo due giorni di discussione si ‘leva i sassolini dalla scarpa’ e accusa di nullità l’opposizione dimostra soltanto la sua di nullità: personale e politica”.

L’attacco di Tagliani viene letto come un segno di debolezza: “Evidentemente comincia a dare fastidio il fatto che stia emergendo una forte opposizione, a differenza della passata legislatura quando l’opposizione o non c’era oppure, armi e bagagli, discreta e concreta, si è trasferita sotto la ben più comoda e feconda ala della maggioranza. Ma arrivare ad affermare che dietro l’opposizione c’è il nulla perché noi non siamo capaci di ‘muovere le masse’ è degno di un rappresentante del Politburo, non di un Sindaco”.

“Certo – ammette Anselmi, che sul tema è stato sempre piuttosto franco -, la città non ci ha seguito con grande partecipazione nella nostra azione di contrasto alla manovra finanziaria, ma nemmeno mi risulta sia rimasta favorevolmente colpita. Le associazioni di categoria, i sindacati ecc. non sembra abbiano goduto di una manovra tutta tasse. Tranne forse gli albergatori e (in parte) gli agricoltori, uniche categorie graziate dai due miniemendamenti presentati dagli ossequiosi soldatini di Tagliani che con questa operazione ci hanno anche rinfacciato di saper andare incontro alle esigenze della società civile e della città. Due emendamenti ininfluenti, ma mediaticamente ben indirizzati. Certo, in Giunta mica ci sono idraulici, edicolanti, baristi, artigiani, commercianti, studenti, ecc”.

“E comunque – prosegue il capogruppo azzurro – se a Tagliani piacciono i numeri, gli ricordo che lui ha vinto le elezioni prendendo i voti del 37% dei ferraresi, mentre gli altri o hanno votato per altri candidati o non hanno votato (i più). E in ogni caso le opposizioni in Consiglio Comunale ci sono entrate con una dote di circa 27.400 voti. Almeno per questi cittadini che la nostra iniziativa hanno dimostrato di condividere in molti modi diversi dallo scendere in piazza o occupare l’aula del Consiglio, dimostri di avere più rispetto. E soprattutto, invece di preoccuparsi della qualità delle argomentazioni della minoranza, che dimostra perlomeno di avere a cuore gli interessi dei ferraresi, dimostri lui interesse per la città: tutti i recenti dati economici ci danno addirittura in progressivo peggioramento – conclude Anselmi – colpa di questa sgangherata opposizione?”

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