La Banca d’Italia, su istanza dei commissari straordinari e con il parere favorevole del comitato di sorveglianza, ha prorogato di due mesi la procedura di amministrazione straordinaria della Cassa di Risparmio di Ferrara.
La notizia fa ben sperare per le sorti della Carife, dal momento che la delibera del 19 maggio 2015 di Palazzo Koch prende come riferimento normativo il comma 6 dell’art. 70 del Testo Unico Bancario. La Banca d’Italia può infatti disporre proroghe non superiori a due mesi del termine della procedura, anche se già prorogato come nel caso dell’istituto di credito estense, “per gli adempimenti connessi alla chiusura della procedura quando le relative modalità di esecuzione siano state già approvate dalla medesima Banca d’Italia”.
Fino al 27 luglio la gestione della banca rimane affidata ai commissari straordinari Giovanni Capitanio e Antonio Blandini.
Si tratta di una decisione “prevista e prevedibile”, come conferma Riccardo Maiarelli, presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Ferrara. “Nulla di inaspettato – spiega Maiarelli – perché con l’intervento del Fondo Interbancario di tutela dei depositi serve tempo per gli adempimenti necessari per arrivare alla convocazione dell’assemblea straordinaria dei soci”.
L’intervento del Fondo – 300 milioni di euro a favore della Carife per il risanamento della banca e il ritorno alla gestione ordinaria – avrà infatti luogo attraverso la partecipazione a un aumento di capitale di Carife che dovrà essere sottoposto all’approvazione dell’assemblea straordinaria dei soci della banca dopo l’ottenimento delle necessarie autorizzazioni amministrative. La convocazione dell’assemblea spetterà sempre ai commissari e l’assemblea stessa dovrà definire il valore patrimoniale della banca, approvare l’aumento di capitale e nominare i nuovi organi direttivi. I nuovi organi direttivi della Carife entreranno quindi in carica al termine dell’amministrazione straordinaria, che per effetto della proroga cesserà entro il 27 luglio anziché il 31 maggio.