
Un gruppo di turisti di fronte al duomo di Ferrara
Anche Federalberghi scende in campo contro l’amministrazione comunale di Ferrara per contrastare la manovra fiscale che porterà, secondo i piani della giunta di Tiziano Tagliani, a un aumento di Imu e Irpef. “In un mercato turistico caratterizzato da una concorrenza spietata – afferma il presidente provinciale di Federalberghi – Confcommercio, Alessandro Maglio – il nostro territorio rischia di rimanere una terra da turismo mordi e fuggi, sopratutto se l’annunciata volontà ben chiara dell’amministrazione comunale di Ferrara di portare l’Imu dallo 0,9 all’1,02 % si trasformerà in un ulteriore pesante fardello che colpirà la capacità di investimento dei nostri imprenditori rischiando di incidere oltre ogni misura sulla capacità di riqualificare le strutture ricettive che costituiscono un elemento fondamentale del pacchetto turistico”.
Una scelta politica che, assieme all’applicazione dell’imposta di soggiorno, secondo Maglio ricadrebbe sugli albergatori e “in particolare su chi negli anni ha investito pesantemente nell’acquisto di strutture e che ora in questo quadro farà ancora più fatica a riqualificare sotto il piano della qualità, vista l’inasprirsi della pressione fiscale che rischia certamente di frenare gli investimenti. E senza strutture riqualificate sarà sempre più complesso attirare turisti alla ricerca dei più alti e raffinati standard di accoglienza internazionali. Negli anni il comparto già ha sopportato la tassa di soggiorno e la sua gestione, onerosa, tutta a carico degli albergatori”.
Un’imposta, la tassa di soggiorno, che già al momento della sua introduzione aveva sollevato numerose lamentele tra gli albergatori, molti dei quali se ne fanno carico autonomamente a scapito degli incassi dalla propria attività. “E oggi – continua Maglio -, a distanza di un paio di anni dalla sua introduzione, ecco un nuovo carico da 90 – l’aumento per l’appunto dell’Imu – con il quale il Comune da un lato pensa già ai futuri introiti 2016 quando con tutta probabilità l’Imposta Municipale Unica sarà di esclusiva pertinenza ed incasso dei Comuni e dall’altra pensa a tamponare i buchi delle aziende a gestione comunale riversando sulle spalle degli imprenditori privati – quelli che ogni giorno alzano con coraggio la saracinesca delle loro attività ed investono soldi propri – i costi o peggio le inefficienze del Pubblico, alle prese con la necessità peraltro di arginare la spesa corrente comunale”.