Politica
9 Maggio 2015
Il leader della Lega Nord a Bondeno: “La sinistra è la quintessenza del razzismo”

Salvini su Equitalia e alluvionati: “È uno Stato di merda” | VIDEO

di Redazione | 4 min

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(foto di Riccardo Scardovelli)

(foto di Riccardo Scardovelli)

Bondeno. Salvini arriva con circa mezz’ora di ritardo rispetto all’arrivo previsto. Scende dalla macchina appena davanti al bar Mosquito – unico a cui è permesso varcare le transenne della strada, chiusa per l’occasione – e viene investito da una folla in giubilo. Ad attenderlo c’erano circa duecento persone, forse qualcosa di più, ieri sera nella sua seconda calata nel territorio matildeo – la prima l’anno scorso per la donazione di alcuni automezzi alla protezione civile – che superano tranquillamente i confini del partito che rappresenta.

Oltre a Fabbri, Pettazzoni e Bergamini, ovviamente lì a stringere mani e salutare, c’era mezzo centrodestra della provincia: Antonio Raho di Vigarano e Georges Savignac di Cento, per dirne due.

“Siamo partiti nel 2002 col 3% e ora abbiamo preso il 47% alle regionali. Oggi abbiamo ancora la possibilità di continuare ad ascoltare le esigenze dei cittadini con Fabio Bergamini che si presenta di nuovo con una coalizione unita. Vogliamo continuare a raggiungere gli obiettivi importanti anche nei prossimi cinque anni in termini di viabilità e difesa dei residenti storici. Fabio è la persona giusta per Bondeno”, comincia a dire Alan Fabbri, poi passa la parola al candidato sindaco: “Matteo non ha lasciato solo degli ottimi amici qui ma anche molti fondi per aiutare Bondeno dopo il sisma. Questa è la politica che fa qualcosa invece di fare chiacchiere. I nostri avversari parlano di Renzi, parlano di incontrare Venturi e Bonaccini per farsi aiutare. Noi invece parliamo di impegni concreti, da qui al 31 maggio parleremo solo di progetti concreti, non di promesse che non si sa nemmeno come mantenere, una politica di buonsenso”

“Bondeno è un crocevia importante per la Lega”, sono le prime parole di Salvini prima di venire investito dalla folla. Poi, prima di salire sul palco si concede alle fotografie – e a un drink – poi, prima di correre al ristorante, tira la volata a Bergamini in vista delle amministrative.

“Da milanese passo più tempo a Bondeno che a Milano, conosco più Scortichino del mio quartiere, la prossima volta che vado da Vespa mi metto la maglia ‘Non sono di Bondeno ma di Scortichino”, continua il leader della Lega. “È bello avere un sacco di felpe perché significa attaccamento al territorio. A Bondeno non voteranno per appartenenza perché a Bondeno la lega ha dimostrato che c’è chi fa una scuola e chi non la fa, c’è chi fa una strada e chi non la fa. Certo se fossi del Pd avrei vergogna perché non solo agli alluvionati lo Stato ha restituito appena il 20 percento di quanto dovuto, ma anche perché ora stanno piovendo le cartelle di Equitalia con gli arretrati del canone Rai. Uno Stato che si comporta così è uno Stato di merda. Bisogna avere una faccia tosta per chiedere i voti al Pd, però noi ridiamo e battiamo le mani ma questi i voti li hanno presi, al governo della Regione non c’è Alan Fabbri. Un giorno in Emilia si potrà lavorare senza una tessera della Coop in tasca, vincere un appalto per merito e non per conoscenze, fare l’agricoltore senza essere strozzato dalla grande distribuzione”.

MK3_3804-01 (640x427)“Nel 2015 nessuno deve identificare le persone in base al colore della pelle – ha continuato poi Salvini –: ci sono le persone per bene e le persone per male, però quanti emiliani, quanti ferraresi sono partiti emigrando in giro per il mondo, eppure nessuno gli dava gli alberghi a quattro stelle e la colazione perché arrivavano i ferraresi. Oggi sentivo il giornale radio e due persone hanno rifiutato gli alberghi uno perché non c’era il wifi e l’altro perché nello stesso c’erano delle donne e per la loro religione non si può fare colazione con delle donne. La cosa incredibile è che dopo lunghe trattative gli abbiamo dato degli appartamenti liberi. Non confondiamo l’accoglienza con l’essere fessi. La sinistra è la quintessenza del razzismo, perché a loro fanno comodo agli immigrati in modo che le cooperative sfruttino quella manodopera a basso costo. È caduto il muro di Berlino cadrà anche il muro di Reggio Emilia. Vogliamo un Paese più giusto, più pulito e più equo”.

In ultimo Salvini ricorda come la candidatura di Alan Fabbri sia nata in un ristorante di Modena in piena notte: “Gli ho detto ‘guarda Alan, abbiamo una scommessa da fare’. E chi avrebbe detto che la Lega avrebbe preso sei, sette, otto, nove consiglieri regionali. Ora però noi abbiamo il compito di controllare ogni delibera perché i soldi dei cittadini non vengano sprecati” e, soprattutto, ricorda della raccolta firme per il referendum sulla prostituzione e svariati altri temi.

Alla fine chiude, scherzando e provocando: “Se non vinciamo vi mandiamo il campo rom. Sono sicuro che questi ragazzi sapranno usare bene il voto che gli darete il 31 maggio, non fateci perdere tempo con il ballottaggio. Non è Ruspa_Salviniaccettabile nessun risultato sotto al 50 virgola uno percento”.

Durante la serata, proseguita poi al Florida per la cena elettorale, Salvini ha poi ricevuto in dono da Matteo Gasparetto, simpatizzante della Lega Nord, una ruspa giocattolo — che ha accettato — come apprezzamento della sua uscita di qualche settimana fa in cui ipotizzava di “radere al suolo” i campi rom proprio con le ruspe dopo un preavviso di sei mesi.

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