Lettere al Direttore
3 Maggio 2015

Reato di tortura? Sì…contro la Polizia di Stato

di Redazione | 2 min

Ieri a Milano abbiamo assistito a scene di guerriglia a cui oramai saremo costretti ad abituarci. Scene di saccheggio e devastazione da parte di decine di delinquenti che sono venuti a Milano solo per distruggere la città. Ah già…dimenticavo, sono venuti anche per picchiare la Polizia.

Il bilancio è 12 feriti tra i poliziotti e 0 (zero) tra i manifestanti, a conferma dell’oramai “timore” delle forze dell’ordine nell’esporsi durante le manifestazioni. Questa cosa è inaccettabile per vari motivi, il primo è che, così facendo, lo Stato perde sempre. Non è possibile ordinare a dei poliziotti di stare fermi di fronte a queste scene di guerriglia.

Questo manipolo di dilettanti allo sbaraglio che ci governa, dopo quello che è successo ieri, se ha un briciolo di dignità, deve andarsene via. Impensabile che restino oltre, qua si tratta della vita di migliaia di persone, poliziotte, poliziotti, cittadini, chiunque passi sotto questa gente, è in pericolo.

Se il loro modo di affrontare le molotov sono i fiori, allora vadano a casa. La gestione dell’ordine pubblico la lascino a dei professionisti… Altrimenti vengano tra noi a prendere i sassi, gli sputi e gli insulti.

Non una parola sugli scontri, un poliziotto ha preso fuoco e ha rischiato di morire, ma il taglio del nastro era ben più importante di quel povero collega.

Speriamo che tutti quelli che si sono così prodigati per il riconoscimento del reato di tortura in Italia, si prodighino anche per la tortura contro i poliziotti italiani!!!!!!!! E i numeri sui caschi metteteli ai manifestanti!!!!!!!

Non è possibile che un poliziotto o un carabiniere o un finanziere vada in ordine pubblico con la paura di usare lo sfollagente, ma che Paese siamo diventati? Ma la certezza del diritto alla sicurezza personale, dove sta? Creiamo leggi per chi devasta le città e non creiamo leggi per permettere alla Polizia di difendere i cittadini?

Cari cittadini, di questo passo barricatevi in casa, perché noi, non possiamo fare più nulla.

Fabio Zaccarini, vicesegretario nazionale

UGL Polizia di Stato

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