Punta a un’equa distribuzione su tutto il territorio provinciale dei richiedenti asilo il “Protocollo d’intesa in materia di prima accoglienza e assistenza dei richiedenti protezione internazionale presenti sul territorio della Provincia di Ferrara”, siglato in prefettura con l’intento degli enti firmatari di consentire che l’accoglienza avvenga in modo da salvaguardare condizioni di vita decorose e uniformità di trattamento.
Il documento – al quale hanno aderito la prefettura, la questura, i Comuni di Ferrara, Cento (capofila del distretto sanitario Ovest) e Codigoro (capofila del distretto sanitario Sud-Est) e l’Azienda dei Servizi alla Persona (Asp) di Ferrara – arriva alla vigilia di un ulteriore sforzo richiesto al nostro territorio in termini di accoglienza. Sono infatti 370 i nuovi rifugiati “assegnati” alla nostra regione, che distribuirà i richiedenti asilo nelle varie province. A Ferrara nei prossimi giorni sono attese 23 persone, che verranno collocate nelle varie strutture preposte all’accoglienza degli immigrati.
Di necessità di un’equa distribuzione dei rifugiati parla anche l’assessora Chiara Sapigni, convinta che il peso dell’emergenza umanitaria non possa gravare quasi totalmente sui Comuni capoluogo. “Nella nostra provincia – spiega – sono dieci i Comuni che ospitano i rifugiati e per questi nuovi arrivi la distribuzione dipenderà dalla disponibilità delle strutture, tenendo presente che si cercherà in primo luogo di riempire i vuoti lasciati dagli ospiti che nel frattempo si sono trasferiti altrove. Per quanto riguarda l’equa distribuzione, devo dire che nel territorio regionale vi è un sostanziale equilibrio, mentre in diverse province lo sforzo maggiore viene lasciato al Comune capoluogo, per non parlare di altre regioni come Lombardia e Veneto che si stanno rifiutando di accogliere la loro quota di richiedenti asilo. Qualcosa può migliorare anche nella nostra provincia e il protocollo siglato in prefettura è un ulteriore passo avanti”.
Con il protocollo, infatti, gli enti aderenti hanno inteso disciplinare le modalità di svolgimento delle operazioni di riconoscimento e prima accoglienza dei casi di richiedenti asilo che si presentano sul territorio ferrarese privi di mezzi di sussistenza, così da valutare la possibile attivazione di percorsi di prima accoglienza e sostegno sul territorio provinciale, in caso di indisponibilità di posti presso gli Sprar. Uno sforzo comune in tema di accoglienza che prevede che nel contempo vengano assicurati, nel più breve tempo possibile, i necessari controlli delle forze dell’ordine e degli uffici sanitari, “continuando ad assicurare la gestione ordinata e socialmente accettabile di tale delicata e complessa problematica”.
“Non abbiamo avuto ancora conferma da Bologna per i nuovi 23 rifugiati – aggiunge la Sapigni – ma sarà questione di giorni, forse di ore. Potrebbero essere anche meno di 23, ma lo sapremo solo il giorno precedente il loro arrivo”.