Lettere al Direttore
22 Aprile 2015

Quanta fatica per un certificato

di Redazione | 2 min

Gentili responsabili istituzionali, espongo un episodio sgradevole ed incomprensibile occorsomi.

Sono reduce da un lungo periodo di interventi operatori -neurochirurgico (per stenosi al rachide lombare) e ortopedico con protesi ad entrambe le anche- e devo continuare a monitorare la stenosi cervicale (non riesco ad andare in bicicletta e non ho ripreso a guidare).

Ho fruito negli ultimi quattro anni di “contrassegno speciale” rilasciato dal Comune di Ferrara, come persona “con capacità di deambulazione sensibilmente ridotta” (D.P.R. 503 del 24 luglio del 1996, art. 12) dietro certificazione medico-legale del Dipartimento di Sanità Pubblica di Ferrara dell’Azienda Usl.

Ora che la validità del contrassegno è scaduta, ed io, pur sentendomi meglio, non posso scommettere sulla durata della mia capacità di deambulare, ho ritenuto opportuno rinnovarne la richiesta quindi, per ottenere il “certificato dell’Ufficio Medico Legale Azienda USL”, come indicato nel sito del Comune di Ferrara, ho prenotato in Farmacia Visita Medica fissata il 20 Aprile 2015 alle ore 12, in Via Fausto Beretta 15, al Servizio di Igiene e Sanità Pubblica dell’ASL (comunicazione scritta del Centro Unico Permessi del Comune di Ferrara, del 2 febbraio 2015 con l’allegata prenotazione).

Come nella precedente occasione, ho portato con me la documentazione sanitaria riguardante gli interventi e gli esiti, con le patologie che determinano la riduzione della capacità di deambulazione.

La dottoressa del Servizio (di cui non conosco il nome), non ha nemmeno voluto vedere la mia documentazione e, sostenendo che lei si occupa di Medicina della Prevenzione, mi ha detto di procurarmi una certificazione di struttura pubblica (?) attestante che non posso camminare per più di 150 metri. Le ho chiesto e chiedo ai responsabili in indirizzo chi mai, fra i diversi chirurghi che mi hanno operata potrà scrivere ciò.

Seguendo le indicazioni comunali, mi sono rivolta al Servizio pubblico per un “certificato” attestante la presenza o l’assenza di possibili difficoltà deambulatorie e mi ritrovo a cercare non so bene cosa!!! Mi sarei aspettata di pagare la prestazione sanitaria o il ticket, e non prevedevo certo quella che mi è parsa una bella ‘disconferma’ della filiera di un servizio pubblico e dei suoi costi, oltre che una piccola, ennesima presa in giro di una paziente e cittadina.

Maria Alberta Faggioli Saletti

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