Lettere al Direttore
4 Aprile 2015

Si dibatte sul crocifisso mentre i cristiani vengono trucidati

di Redazione | 2 min

Considerato quanto si è animato il confronto sull’iniziativa assunta da diversi avvocati che invocano il ripristino nelle aule del Tribunale di Ferrara del Crocefisso, mi permetto citare un editoriale su “Europa, radici cristiane, libertà”. All’origine, l’Europa, a mio modestissimo parere, del mancato riconoscimento della ‘cristianità’ nella Carta costituzionale, di tutte le ‘querelle’ non appena si accenna o s’invocano simbologie che la richiamano.

Editoriale tratto da “l’Amico del Terziario” – di cui è autore Frate Antonio Belpiede, 56 anni, originario di Cerignola (Foggia), anche lui avvocato, ma un avvocato speciale: Procuratore generale mondiale dell’Ordine dei Frati minori cappuccini. Il cui compito è curare le pratiche giuridiche tra i frati minori cappuccini e la Santa Sede. Lavora in sinergia con il cardinale Patrick ÒMalley, arcivescovo di Boston, anche lui cappuccino, che fa parte del consiglio di Cardinali incaricato da Papa Francesco di proporre una riforma della Curia.

E mentre molti di noi “cristiani” continuano a provare un ‘pubblico’ senso di vergogna per quella Croce, vergogna ammantata dalla scusa del rispetto per le altre fedi, in Africa, alla vigilia della SS Pasqua, 147 studenti universitari vengono trucidati in un campus universitario e subiscono con rassegnazione, come i Cristiani di 2000 anni fa, le violenze e martirio per il loro credo. Nel 2015!!!

Nell’editoriale viene riportato un concetto che mi ha particolarmente toccato, espresso dall’insigne studioso ebreo, Joseph Weiler, che dice: “negare le radici cristiane dell’Europa, sarebbe come negare le milioni di croci che dominano i cimiteri del continente.”

Buona Pasqua.

Luigi A. Ciannilli

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