Cento
1 Aprile 2015
Molte le contestazioni del capogruppo leghista al documento di previsione del Comune di Cento

Magagna (Ln) critica il bilancio: “Tasse alle stelle”

di Redazione | 5 min

magagna 2Cento. Tasse alle stelle, alienazioni sovrastimate, mancanza di chiarezza su diversi punti. Sono queste e altre le contestazioni di Lorenzo Magagna, capogruppo della Lega Nord in Consiglio comunale a Cento, al bilancio previsionale del Comune presentato il 4 marzo scorso al consiglio.

Nel suo intervento Magagna elenca una per una quelle che ritiene “inesattezze” nell’illustrazione del bilancio da parte dell’assessore Busi, a partire dal nodo delle tasse, laddove lo stesso assessore afferma che sono diminuite dai previsti 23.266.000 (2014) ai 15.997.000 (2015). “Sulla carta è vero – dice Magagna – per la realtà delle tasche dei Centesi no. Gli oltre 7 milioni di euro in meno contabilizzati nel bilancio 2015 i cittadini dovranno pagarli tutti a Cmv con la nuova tariffa puntuale riguardante la Tari, quindi le tasse che i Centesi dovranno pagare nel 2014 e 2015 sono sostanzialmente uguali”. Il capogruppo leghista cita la relazione dei revisori dei conti sul bilancio previsionale 2015-2017, che affermano che “la pressione fiscale aumenterà notevolmente nei prossimi 2 anni, infatti, dai 15.997.000 (2015) si passerà a 19.077.000 (2016) a 19.094.000 (2017) ben 3 milioni di tasse in più l’anno”.

“Le risorse saranno reperite – spiega Magagna – aumentando notevolmente il gettito Tasi che passerà da 3.150.000 (2015) a 6.210.000 (2016) (2017) pari al 4,9 per mille. Si arriverà ai massimi come lo sono già le aliquote Imu 2014. Infatti, da una comparazione fatta con alcuni comuni a noi vicini, (Bondeno -Cento – Mirabello -Poggio Renatico – S. Agostino -Vigarano M. – Sermide -Finale Emilia – Ferrara – Copparo – Argenta – Portomaggiore) Cento ha le aliquote più alte”. Fra gli esempi riportati dal consigiliere di opposizione figurano quello dell’Imu per abitazione principale: “Cento con Finale Emilia ha l’aliquota più alta con lo 0.6% Altri 8 comuni hanno la più bassa con lo 0.4%”, mentre “l’aliquota ordinaria peggiore è di Cento con altri 5 comuni con l’1.06%, la migliore S. Agostino con lo 0.76%”.

Dal prossimo anno, come ricorda Magagna, il Comune dovrà far fronte anche a spese quest’anno non sostenute: “I 700.000 euro dell’affitto delle scuole di Corporeno fino a quest’anno pagate dalla regione, 1.900.000 euro di mutui da pagare in più, poiché anche quest’anno si è usufruito dello slittamento del pagamento di una parte di essi, in più si inizierà a pagare l’affitto del comune temporaneo, anche quello fino ad oggi ad appannaggio della regione. A fronte di questi numeri, se ne aggiungono altri non comprensibili: a pagina 8 del bilancio di previsione c’è il crollo degli utili netti delle aziende speciali, partecipate e dai dividendi di società, che passano dalle previsioni 2014 di 167.000 euro a 30.000 del 2015, un vero e proprio crollo. C’è anche il “fardello preferito” dell’assessore al bilancio, l’avanzo d’amministrazione che, se saranno confermate le previsioni definitive del 2014, sarà di ben 2.160.000 euro, soldi presi in più dalle tasche dei cittadini”.

“A pagina 67 della relazione programmatica – continua Magagna – si parla della futura scuola di Renazzo per un costo di 3.750.000, provenienti dalla contabilità della ricostruzione post sisma, quando in realtà il finanziamento arriverà, se arriverà, dall’operazione sulle scuole del governo centrale per 2.500.000 euro e i restanti dal frutto di alienazioni (pag.68), che come detto nella delibera precedente ritengo fin troppo ottimistiche, quindi mettono in discussione la costruzione di questo plesso. Si mette a bilancio, come nel 2014, l’acquisto di casa Pannini per 850.000 euro edificio di grande pregio, che però non ritengo assolutamente di utilità per Cento per i svariati motivi già elencati e perché a comune storico ristrutturato diventerà un dispendioso doppione a carico della collettività”.

Sempre nella relazione programmatica al bilancio 2015 si parla di opere di urbanizzazione per il nido di Alberone, opera sulla quale Magagna fa alcune considerazioni: “Da notizie riportate anche sulla stampa, il sindaco denuncia che la partecipanza non vuole più stanziare i fondi (200.000) per questa struttura, mettendo a rischio la propria costruzione. Ad Alberone era prevista una scuola elementare diventata materna, poi asilo nido poi spostata come luogo di costruzione dall’idea originale, ed ora rischia di non avere le risorse per essere fatto. Oggettivamente questa frazione non si merita tutto questo”.

Poca trasparenza, sempre secondo il leghista, è stata fatta sui punti contestati dall’ispezione ministeriale del 2007, un’ispezione che contestava irregolarità precedenti all’amministrazione Tuzet, anche abbastanza gravi: “Penso – commenta Magagna – sarebbe stato doveroso informare dell’avanzamento del procedimento tutto il consiglio comunale e non solo scriverne sei righe in una relazione di 216 pagine”. Un po’ di chiarezza in più non sarebbe guastata secondo il consigiliere nemmeno dove nella relazione si parla di un’ipotetica fusione tra Cmv, Area e Soelia, “quando nella prossima delibera parlate invece di una fusione per la parte di igiene ambientale solo tra Cmv e Area”. “Non dite – commenta Magagna – se tutti i sindaci interessati sono d’accordo, visto che sulla stampa due sindaci non si erano propriamente espressi a favore di questa scelta”.

Magagna è infine critico sulle affermazioni dell’assessore Tassinari nella presentazione al bilancio riguardanti la necessità di una manutenzione straordinaria della piscina. “Oggettivamente – dichiara Magagna – qualche cosa non torna: trovo assurdo che nel 2015 si debba fare una manutenzione su una struttura che ne ha subita una sostanziale nel 2012. Da quanto si dice, sembrerebbe che ci siano stati problemi proprio su quanto fatto nel 2012; se questo corrispondesse al vero, mi auguro che questa amministrazione si rivalga sulla prima azienda per lavori non fatti adeguatamente. Qualunque sia la reale situazione, è assurdo che si debba manutentare uno stabile dopo soli tre anni”.

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