Cronaca
16 Marzo 2015
Blitz dei Ros negli uffici dell'Autostrada Regionale nell'ambito dell'inchiesta che ha portato a 4 arresti e 51 indagati

Grandi Opere, Cispadana finisce nell’inchiesta

di Redazione | 2 min

cispadanaC’è anche la Cispadana fra le “Grandi opere” finite nel mirino dei Ros nell’ambito dell’operazione “Sistema”, condotta dalla Procura di Firenze, che ha portato all’arresto di 4 dei 51 indagati per la presunta gestione illecita di alcuni appalti di linee ferroviarie e autostradali. Cento le perquisizioni eseguite, fra cui anche quelle negli uffici dell’Autostrada regionale Cispadana Spa.

Gli arrestati sono il super-dirigente del Ministero dei Lavori Pubblici (ora consulente esterno) Ercole Incalza, gli imprenditori Stefano Perotti e Francesco Cavallo, e Sandro Pacella, collaboratore di Incalza. Fra gli indagati figura poi l’attuale presidente di Autostrada Regionale Cispadana, Graziano Patuzzi, per il quale si cerca di chiarire il rapporto intrattenuto sul progetto autostradale con il direttore dei lavori Perotti, legato a doppio filo con Incalza.

Le perquisizioni hanno interessato, oltre agli uffici della Cispadana, uffici della Struttura di missione presso il ministero delle Infrastrutture e Trasporti, della Rete ferroviaria italiana Spa, dell’Anas International Enterprises spa, delle Ferrovie del Sud-Est Srl, del Consorzio Autostrada Civitavecchia-Orte-Mestre e dell’Autorità portuale Nord Sardegna.

I quattro arrestati sono accusati a vario titolo di “induzione indebita, corruzione, turbata libertà degli incanti e turbata libertà di scelta del contraente” , mentre il valore degli appalti oggetto dell’inchiesta avrebbero un valore complessivo di 25 miliardi di euro.

Tutte le principali Grandi opere, secondo le ipotesi degli inquirenti, sarebbero state oggetto dell'”articolato sistema corruttivo” messo in piedi dalle persone arrestate e indagate dalla procura di Firenze e dai carabinieri del Ros, come riporta l’agenzia Ansa.

L’inchiesta è partita dagli appalti per l’Alta velocità nella zona di Firenze, allargandosi poi a tutte le tratte più importanti dell’Alta velocità dell’Italia centrale e del nord, compresa una serie di appalti relativi ad altre Grandi Opere.

Stefano Perotti sarebbe la figura centrale dell’indagine e gli inquirenti avrebbero documentato i suoi stretti rapporti con Incalza. A Perotti, responsabile della società Ingegneria Spm, sono stati affidati incarichi di direzione lavori per la realizzazione di diverse Grandi Opere, tra cui la linea ferroviaria Milano-Verona, il Nodo Tav di Firenze, la tratta ferroviaria Firenze Bologna, l’autostrada Civitavecchia-Orte-Mestre e, appunto, l’autostrada Reggiolo Rolo-Ferrara. Secondo il Ros, Perotti avrebbe “influito illecitamente” anche sulla aggiudicazione dei lavori di realizzazione del cosiddetto Palazzo Italia Expo 2015 e sulla realizzazione del nuovo terminal del porto di Olbia.

Fra gli indagati vi è un nutrito gruppo di ex amministratori della Regione, tra cui l’ex consigliere regionale dell’Emilia Romagna Vladimiro Fiammenghi, l’ex assessore alla Mobilità Alfredo Peri e Graziano Patuzzi, ex presidente della Provincia di Modena e in seguito presidente della società per la strada Cispadana.

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