“Chiederemo una ispezione ministeriale”. Si congeda così Giulia Sarti dopo un’ora trascorsa nei sotterranei di Cona. La deputata del Movimento 5 Stelle, dopo aver ricevuto diverse segnalazioni dai grillini locali, ha compiuto un blitz assieme alla consigliera regionale pentastellata Raffaella Sensoli all’interno dell’ospedale ferrarese.
Le due politiche riminesi – i primi politici in assoluto in vent’anni a ispezionare le fondamenta del nosocomio – si erano già informate sul ‘dossier Cona’ ma “vederlo di persona è tutta un’altra cosa, siamo senza parole”, afferma ancora incredula la Sensoli: “è scandaloso se si considerano le dimensioni della struttura, il bacino di utenza, i soldi investiti fino ad oggi e quelli che ancora si dovranno spendere”. E questo alla luce del grande interrogativo: “l’ospedale durerà?”.
Una delle domande chiave che ruotano a corollario del processo penale in corso (oggi in tribunale parleranno gli avvocati della difesa) riguarda la tenuta del calcestruzzo, se sarà capace di garantire i cento anni da previsione legislativa oppure solo la metà come teme la procura. Alla luce di questo, e di quanto visto nel “cunicolo”, la consigliera regionale, “vedendo le condizioni del calcestruzzo e il doppio sistema di fondazioni”, si chiede “quanto veramente si è sicuri di fronte a un eventuale evento naturale importante. Non possiamo vivere nella speranza che tutto vada bene; qui la gente dovrebbe venirsi a curare, non a rischiare ancora di più l’incolumità”.
“Farei venire qua dentro i figli di tutti i politici che dicono che qui va tutto bene” rincara la dose la Sarti, secondo la quale “questi sono insulti alla collettività e insulti al personale che qui ci deve lavorare dalla mattina alla sera”. Ecco quindi l’anticipo di quello che accadrà nei prossimi giorni. “Noi sicuramente faremo tutto il possibile – continua la deputata – per portare questa situazione non solo all’opinione pubblica a livello regionale, ma anche per alzare il livello di attenzione a tutto il territorio nazionale. Questi sono scandali che non devono esistere. La sanità emiliano-romagnola viene sempre portata come esempio e poi ci ritroviamo situazioni del genere? Uno scandalo del genere deve essere conosciuto”.
Cona insomma più ospedale scandalo che punto di eccellenza sanitario. Lo ribadisce la Sensoli, che propone ironicamente di “rivedere il concetto di eccellenza se questi ne sono gli esempi, servono solo a riempire le tasche delle aziende costruttrici”. Quanto agli errori di costruzione e ai relativi danni, “che vengano addebitati alle ditte costruttrici, non ai cittadini”.
Le due politiche non entrano nel merito delle accuse del processo in corso, affermando che “sarà compito della magistratura appurare eventuali responsabilità”, ma – anticipa la Sarti – “a livello parlamentare faremo interrogazioni e metteremo al corrente il ministro Lorenzin di quanto abbiamo visto e documentato e chiederemo un’ispezione”.