Francesco Rendine
Francesco Rendine è durissimo nei confronti del sindaco Tiziano Tagliani: con una interpellanza definisce “un concorso farsa” quello per la selezione di un nuovo comandante della polizia municipale.
Per il consigliere comunale di Gol la commissione giudicatrice ha “cambiato i criteri di ammissione una volta iniziate le procedure, allo scopo di selezionare direttamente chi è gradito al sindaco“. Il riferimento è al fatto che la commissione giudicatrice ha “utilizzato dei criteri di esclusione non indicati dal bando”, pubblicato in Gazzetta ufficiale.
In sostanza sarebbero stati aggiunti dei requisiti ulteriori – come, ad esempio, essere attualmente in servizio, o non essere cessati da più di due anni dal ruolo, in Comuni capoluogo di provincia e di dimensioni superiori ai 100mila abitanti – e diversi rispetto a quelli previsti per la partecipazione al bando, utilizzati poi per le procedure comparative dei curricula presentati per selezionare chi chiamare al colloquio. Criteri extra che risultano dal verbale della commissione esaminatrice datato 15 gennaio consegnato nella risposta scritta del sindaco a Rendine.
Saltano all’occhio due concorrenti sui 39 totali non chiamati per il colloquio che, pur avendo ricoperto incarichi di comandante presso altri Comuni (uno a Modena fino al 2009 e l’altro a Frosinone fino al 2010), sembrano essere stati esclusi proprio perché la loro attività in quel ruolo è terminata più di due anni fa: pur avendo tutti i requisiti e i titoli richiesti, sembrano essere stati ‘accantonati’ sulla base di criteri non presenti nel bando di gara ma ‘aggiunti’ dalla commissione in sede di verifica.
Per Rendine “cambiare le carte” è “una grandissima mancanza di trasparenza da parte dell’amministrazione” e “desta perplessità che una amministrazione faccia perdere tempo a tanti cittadini, dipendenti pubblici, se ha già in mente di assumere una persona ben precisa”.
Provocatoria, dunque, la richiesta contenuta nell’interpellanza rivolta direttamente al sindaco: da un lato si chiede di valutare l’opportunità di annullare quanto fatto dalla commissione e, dall’altro lato, viene domandato al sindaco “se nei prossimi bandi di concorso, qualora intendesse assumere una persona ben precisa, al fine di evitare episodi spiacevoli, ritenga opportuno non far perdere tempo a tanti comuni cittadini facendo indicare da subito tra le caratteristiche di ammissione dei candidati anche l’altezza, il peso, il colore degli occhi e dei capelli, l’età, le prime tre lettere del codice fiscale e gli amici più stretti”.
Il sindaco Tagliani, contattato da Estense.com, non si scompone: “La selezione la fa una commissione, io sono un organo politico e se intervenissi adesso, a selezione ancora aperta, incorrerei in eccesso di potere. Comunque – prosegue il primo cittadino -, se qualcuno ritiene che ci siano profili di illegittimità o che la commissione abbia fatto degli errori può fare tranquillamente ricorso al Tar o chiedere un provvedimento di autotutela all’organo, io però non posso giuridicamente intervenire, altrimenti – conclude – la nomina l’avremmo fatto direttamente in consiglio comunale”.