Lettere al Direttore
10 Febbraio 2015

Quella sulle nutrie è una caccia alle streghe

di Redazione | 4 min

Vi scriviamo in merito all’orrendo episodio di violenza perpetrato su una nutria, bastonata a morte e gettata in un canale, da parte di un cittadino del Comune di Poggio Renatico, riportata sulla stampa locale il giorno 05/02/2015. Un tale atto, indegno di una società civile, non rappresenta che la punta dell’iceberg di quanto sta capitando da tempo nelle nostre campagne, e che le Vostre recenti ordinanze per il contenimento di nutrie, volpi, piccioni, corvidi, emesse sotto la crescente pressione del mondo agricolo e delle Associazioni di categoria, non faranno altro che legittimare.

Con il sollecito affinché chi ha compiuto questo gesto venga prontamente perseguito penalmente, come prevede la Legge 189/2004 (e successive integrazioni), vorremmo esprimere un parere riguardo a quella che sempre più si configura come una moderna caccia alle streghe.

Si sta infatti scaricando sulle nutrie (che non hanno voce né avvocati al seguito!) l’intera colpa dei danni ai raccolti e agli argini; tuttavia, il reale peso del “fattore nutria” sul dissesto e sul danno economico non è stato mai quantificato. Gli interventi che i Comuni attuano non dovrebbero essere infatti univoci, ma plurali e proporzionali al contributo di ogni singolo fattore. Nessun animale è nocivo ma è il frutto di un naturale equilibrio che si è evoluto in milioni di anni: c’è solo un elemento che crea squilibrio, l’uomo.

In pratica, non ha senso prendersela solo ed unicamente con le nutrie quando è universalmente riconosciuto dagli Enti di Ricerca e di Protezione dell’Ambiente, che il danno provocato dalle loro gallerie incide molto meno della rada e sporadica manutenzione dei canali, della natura del sedimento argilloso del nostro territorio, della distruzione degli alberi sulle sponde e della periodica messa in asciutta dei canali, voluta dal Consorzio di Bonifica, che accentua in modo esponenziale la tendenza degli argini a franare. Le esondazioni e le frane degli argini erano un fatto noto e comune già molto tempo prima che la nutria diventasse endemica.

Per quanto riguarda i danni provocati dalle nutrie alle colture, essi non sono maggiori di quelli provocati, ad es., dalle lepri; ma contro queste ultime nessun provvedimento è emesso in quanto le lepri sono oggetto di interesse della lobby venatoria.

Recenti pubblicazioni scientifiche hanno dimostrato che se si interviene su una popolazione animale abbattendone una fetta, gli individui rimasti subiranno meno pressione nella competizione per il cibo, e si riprodurranno il doppio.

E’ dunque totalmente privo di logica (oltre che crudele) sterminare le nutrie sperando di contenerne il numero. L’ISPRA ha chiaramente dato indicazioni su come dovrebbero essere gli argini per poter essere più sicuri: andrebbe effettuata un’adeguata ristrutturazione, (contestualmente ad una regolare pulizia dei letti dei fiumi/canali da sedimenti e detriti) così da evitare di dover intervenire continuamente per la loro messa in sicurezza quando indeboliti dalla presenza di cunicoli e/o tane scavate da mammiferi selvatici (nutria, volpe, tasso). Meglio costruire gli argini con un’anima interna di sabbia e tenerli puliti da erba e arbusti, senza dimenticare il contributo che altre specie, come la volpe, forniscono in quanto naturali predatori di questi roditori.

Certamente è meno dispendioso ed oneroso, e molto più sbrigativo, scatenare l’odio di agricoltori e cittadini verso queste streghe moderne, capro espiatorio delle mancanze e della cattiva gestione territoriale degli esseri umani, piuttosto che investire in interventi etici, sensati e lungimiranti.

Vi chiediamo di riflettere sia su quanto accaduto che sulle considerazioni esposte, di collaborare con le Associazioni animaliste e ambientaliste e gli Enti di Ricerca per una corretta gestione del territorio, e di sollecitare le Autorità competenti affinché simili episodi di barbarie vengano perseguiti e non debbano ripetersi in futuro.

Finora abbiamo fatto raccolte firme, tavoli informativi, ricorsi al TAR, ed ancora ne faremo, incrementando inoltre la vigilanza sul territorio, evidentemente a giusta ragione…

Siamo disponibili ad un confronto reale e non di facciata, che parta però dal presupposto che il massacro indiscriminato non sia sempre e comunque l’unica risposta valida.

O.I.P.A.
ANIMAL DEFENDERS
L.A.V.
IDEA ANIMALISTA Poggio Renatico e Galliera
A.V.E.D.E.V.
LEGA DEL CANE
ANIMAL LIBERATION
E.N.P.A.
A.A.E. Onlus
ANIMALIAMO BONDENO
E.N.P.A. Sez. Cento
L.I.D.A.

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