Cronaca
25 Gennaio 2015
Il tema è stato al centro di una conferenza organizzata per il 70° della Loggia Savonarola

La ‘via femminile’ della massoneria italiana

di Redazione | 3 min

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massoneria e donne 2di Marcello Celeghini

Anche la massoneria italiana scopre una sua ‘via’ femminile. Il rapporto tra il mondo massonico e quello femminile è stato al centro, venerdì pomeriggio alla Sala della Musica in San Paolo, di una conferenza dal titolo “Massoneria del Grande Oriente e Ordine della Stella d’Oriente: storia, finalità e prospettive”, organizzata dalla loggia ferrarese ‘Gerolamo Savonarola’ in occasione delle celebrazioni per il 70° anniversario dalla sua fondazione (1945-2015), a cui hanno partecipato in qualità di relatori Elda Levi, Worthy Grand Matron dell’Ordine della Stella d’Oriente, e Claudio Bonvecchio, docente all’Università dell’Insubria e Grande Oratore del Grande Oriente d’Italia, moderati da Stefano Mandrioli venerabile della Loggia Savonarola.

Il tema per il mondo massonico è molto spinoso poiché, secondo quanto stabilito dal padre della massoneria James Anderson nel Settecento, le donne non possono entrare nelle varie comunità massoniche anche se, negli anni, sono state diverse le associazioni massoniche femminili, più o meno riconosciute, che si sono sviluppate. Tra queste, l’unica riconosciuta dalla massoneria regolare, è l’Ordine della Stella d’Oriente che accoglie sia uomini sia donne insieme che testimoniano nella vita un impegno di ricerca iniziatica per un rinnovamento personale ed interiore.

L’Ordine però, nato negli Stati Uniti d’America nel 1876, consente l’ingresso solo ai maestri massoni e a donne a loro legate da stretti vincoli di parentela. Le cinque punte della stella simbolo dell’Ordine indicano i cinque ‘ruoli’ che la donna si trova ad assumere nel corso della propria vita e che le permettono di fare parte della massoneria (figlia, sorella, moglie, madre e vedova).

massoneria e donneUn dibattito, quello sull’impossibilità per le donne di accedere al mondo massonico se non tramite strette parentele maschili, che sta facendo discutere ormai da parecchi anni le comunità massoniche europee.

“Ogni giorno oltre cinquanta quotidiani italiani – rivela il Grande Oratore Claudio Bonvecchio – ci riservano attenzione sia per criticarci che per scoprirci. Per questo motivo non dobbiamo astrarci dalla nostra epoca, ma ribadire con forza i nostri valori fondativi basati sulla libertà, la tolleranza, l’uguaglianza e la fratellanza. Sull’apertura al mondo femminile, la Massoneria non deve restare indietro in un tempo in cui anche la più chiusa delle istituzioni, la Chiesa Cattolica, affronta questo tema. Il mio parere personale è quello di creare fratellanze femminili in piena comunione con le fratellanze maschili esistenti ma ben distinte da queste. La distinzione è necessaria per una diversità di genere esistente a livello psicologico e nella percezione della realtà”.

“La mia esperienza all’interno dell’Ordine – racconta Elda Levi – è iniziata trent’anni fa. Di solito il percorso iniziatico dura tre anni. Una donna ha il compito, all’interno della fratellanza massonica, di studiare e indagare l’emozionalità umana in tutte le sue sfaccettature. Mi immagino il cielo notturno come un soffitto, ornato da qualche ragazzina romantica con stelle fosforescenti, e una è di sicuro la sua preferita, quella a cui rivolge lo sguardo sognante prima di addormentarsi”.

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