Intervengo brevemente nel dibattito sul prossimo congresso provinciale del Pd, con l’auspicio, fondato e condiviso, che al più presto ciò venga trasportato’ nelle sedi opportune, con modalità ispirate a franchezza e trasparenza. Poche riflessioni; abbiamo la possibilità, con questo congresso, di discutere e di ragionare sul ruolo del Pd a Ferrara e Provincia e soprattutto di riflettere sui temi tanto importanti quanto pratici di cui questo territorio ha assoluto bisogno. Fra questi l’Area Vasta, che non significa semplicemente stare con Bologna o Ravenna o cosa altro, quasi fosse una scelta di simpatia. Piuttosto, significa strategie di ampio respiro, misure ed azioni per legare il nostro pezzo’ di Emilia Romagna ad un’idea ed a un percorso. Ancora, occorre parlare di sanità ed organizzazione sociosanitaria con la consapevolezza di pregi e limiti della nostra provincia, con un occhio a una demografia che ci ricorda che l’età dei cittadini avanza, e insieme con loro la necessità di servizi.
Dobbiamo parlare con concretezza di lavoro, di come far fronte a situazioni legate al bisogno e all’indigenza che anche nelle nostre comunità si stanno palesando con prepotenza. Un partito come il nostro deve avere il coraggio e la sensibilità di riprendere la conoscenza del territorio, dei nuovi problemi che la crisi e la contingenza ci propongono. Abbiamo costruito con i cittadini, attraverso le esperienze di governo locale e con l’autorevolezza degli amministratori, un rapporto di fiducia forte e consolidato che ha portato a risultati importanti e ad altrettanto riconoscimenti, anche elettorali, delle azioni amministrative. Dobbiamo avere quindi la forza di trasferire nel partito concretezza, autorevolezza e capacità di interagire con il territorio che sembrano invece mancare al Partito a livello nazionale. Ciò passa attraverso i Circoli, desiderosi di riconquistare l’orgoglio di appartenza e di recare contributo di idee alla discussione; non solo.
Ritengo occorra riavviare un’importante fase di rapporti con le parti sociali e il sindacato in particolare, in quanto i problemi, le difficoltà, le sfide che coinvolgono le comunità non possono essere affrontate senza l’apporto ed il confronto con chi ha la rappresentanza almeno di una parte del mondo del lavoro. A mio parere, al di là dei nomi, sono i temi che dovranno emergere dalla discussione, dove concretezza e praticità devono essere le linee- guida, insieme alla necessità di una squadra davvero capace di fare sintesi e collaborazione. Occorre cogliere la grande opportunità del congresso provinciale per discutere ma anche decidere, per individuare non solo un nome, ma nomi’ e temi.
Andrea Marchi, sindaco di Ostellato