Lettere al Direttore
11 Gennaio 2015

L’invasione arabomusulmana? Ma per favore!

di Redazione | 4 min

Dopo i fatti di sangue di questi ultimi giorni accaduti in Francia, ora i nazifascisti e fondamentalisti occidentali torneranno alla carica paventando il rischio di un’invasione arabomusulmana.

I dati di di questa invasione non ci sono in primo luogo perché le percentuali di musulmani ai nostri lidi sono piuttosto risicate: 4% in Italia, 2% in Spagna, 6% in Germania, 5% nel Regno Unito e 8% in Francia.

In secondo luogo, gli arabi sono poco presenti nei paesi dell’UE e questo per vari motivi: vi sono arabi di religione copta (egiziani) o maronita (libanesi e siriani), in diversi paesi di lingua araba (prevalentemente nei paesi dell’area del Maghreb) vi sono importanti minoranze di berberi (che arabi non sono!) e infine vi sono europei di origine araba ma pienamente integrati nelle società e nella cultura di cui ormai sono cittadini a pieno titolo (ad esempio vi sono personalità di spicco del mondo culturale francese che sono di origine araba, come ad esempio lo scrittore Tahar Ben Jalloun o il noto intellettuale e saggista Salim Lamrani).

Quindi dov’è tutta questa invasione?

Poi come al solito l’ignoranza riguardo all’Islam e alla composizione dei musulmani impera notevolmente ai nostri lidi.

Il mondo musulmano è estremamente variegato e i paesi dove ci sono più musulmani (Indonesia, Pakistan e Bangladesh) non sono manco arabi.

Gli arabi sono quindi una netta minoranza fra i musulmani, superati da ben altre etnie e lo stesso tanto vituperato Iran non è arabo (ma persiano) e la sua popolazione è di religione sciita (componente minoritaria e fondamentalista dei musulmani rispetto ai sunniti che tradizionalmente sono più moderati e aperti).

Inoltre, parecchi stati con una maggioranza di musulmani sono laici (Tunisia, Algeria, Giordania, Turchia, Siria, ecc…) e hanno superato i dogmi violenti presenti nel Corano esattamente come lo hanno fatto gli stati occidentali laici con la Bibbia (che non è seconda in quanto a citazioni violente rispetto al Corano!).

Parecchie tradizioni locali poi non hanno nulla a che fare con l’Islam, il quale (contrariamente a quanto si crede qui in Occidente) non è affatto una religione fondata sulla guerra, la schiavitù e la sopraffazione e non dev’essere di conseguenza considerata sempre e comunque come una confessione sinonimo di morte e violenza (come invece si accaniscono a fare certi personaggi isterici dell’estrema destra occidentale o del mondo fondamentalista cristiano).

Voglio ricordare che gli arabi (protagonisti di una delle più belle civiltà del genere umano) durante il Medio Evo erano più tolleranti verso le altre religioni rispetto agli europei (essenzialmente cattolici).

Comportamento analogo ebbero gli ottomani nei secoli successivi e non è quindi un caso che ebrei, berberi e arabi abbiano vissuto per secoli in pace sia in Nordafrica che in Medioriente (perfino nella stessa Palestina!) e che le tensioni contro gli arabi siano state in gran parte create ad hoc per motivi legati all’espansione imperialista di certe potenze in determinati periodi storici.

Infatti, diverse tensioni (Palestina, Irak, Libia, Siria…) oggi esistenti in Medioriente sono il frutto di politiche scellerate delle amministrazioni americane e dell’indifferenza complice degli stati dell’Europa Occidentale, tese essenzialmente al controllo delle ingenti risorse petrolifere e all’occupazione di posizioni strategiche per favorire gli interessi di lobby prive di scrupoli.

Questa è una verità che ormai appare indiscutibile e la cosa più triste è che ormai pochi si scandalizzano (o si sono scandalizzati) delle migliaia di morti causati direttamente o indirettamente dagli interventi della NATO o dei sionisti in varie zone del Medioriente.

Non sono e non erano atti di terrorismo anche quelli?!

Prima di chiudere questo intervento, voglio aggiungere che non bisogna confondere certe tradizioni discutibili (come ad esempio il porto del velo per le donne) e a volte degradanti (specie nei confronti del mondo femminile) con l’Islam a cui non si può imputare in modo indiscriminato ogni violazione dei diritti umani e della dignità che vengono perpetrati esclusivamente da fanatici che comunque esistono in modo analogo anche in seno anche a religioni di estrazione occidentale.

Detto questo, quando si parla di Islam, evitiamo di fare di ogni erba un fascio, di considerarli tutti uguali, ma soprattutto cerchiamo di capire cos’è effettivamente questa religione e questo anche se non è la nostra confessione e non ne condividiamo ogni aspetto, perché sta nella tolleranza e nell’accettazione reciproca del prossimo che nasce la pace, elemento essenziale ad ogni civiltà che voglia essere degna di essere chiamata con tale appellativo!

Yvan Rettore

Formatore linguistico di Ferrara

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com