Arriva come un fulmine a ciel sereno, il giorno di Santo Stefano, la notizia del dietrofront di Caricento nella trattativa per l’acquisto della Cassa di Risparmio di Ferrara, sottoposta dal maggio 2013 al commissariamento di Bankitalia. Dopo la pausa natalizia ecco infatti sopraggiungere l’inaspettato comunicato stampa dell’istituto di credito centese, che annuncia di aver ritirato il proprio interesse per Carife e ringrazia i commissari straordinari e i dipendenti Carife per la collaborazione ricevuta negli ultimi mesi.
Una notizia tanto più inattesa visto il cauto ottimismo che nelle ultime settimane si respirava negli ambienti vicini a Carife, dove si dava ormai in via di soluzione la questione della società Commercio & Finanza, considerata da più parti la principale ‘zavorra’ a ogni trattativa di cessione. Il comunicato odierno è quindi di quelli destinati a far discutere, anche se l’istituto centese sceglie la strada della riservatezza e non scende nei dettagli della trattativa appena conclusa.
“Cassa di Risparmio di Cento – si legge nel testo – comunica la conclusione dell’impegnativo percorso di analisi della complessa data room afferente al Gruppo Cassa di Risparmio di Ferrara, che ha coinvolto per alcuni mesi una parte significativa della struttura direzionale della banca, affiancata da una primaria società di consulenza all’uopo incaricata. Un lavoro svolto con partecipazione e meticoloso impegno le cui risultanze non hanno fatto emergere riscontri che possano far prefigurare, allo stato, la fattibilità di una proficua operazione di integrazione fra le due storiche Casse del territorio”.
“Cassa di Risparmio di Cento – è la conclusione del comunicato – ringrazia i commissari, dottor Giovanni Capitanio e professor Antonio Blandini, per la disponibilità sempre dimostrata, nonché il personale della Cassa di Risparmio di Ferrara per il valido supporto ricevuto nella messa a disposizione delle informazioni. Nel rispetto degli impegni di riservatezza a suo tempo assunti, questa Cassa non rilascerà attraverso i propri rappresentanti alcuna ulteriore dichiarazione al riguardo”.