Sant’Agostino. Lo avevano annunciato e sono stati di parola. Il gruppo di minoranza Massa Comune è entrato in “sciopero” per denunciare la mancanza di sicurezza sul territorio per la presenza di cacciatori particolarmente molesti e violenti. Uno “sciopero” messo in atto nell’ultimo Consiglio comunale a Sant’Agostino, con l’intero gruppo che non ha dato il proprio contributo alla discussione e non ha partecipato alla votazione, per sollecitare e mettere a conoscenza tutto il Consiglio “della grave situazione di insicurezza relativa alla caccia e non solo”. I consiglieri sono quindi rimasti muti, mostrando due cartelli, “Manca la tutela dei cittadini” e “Massa Comune in sciopero”.
Un volantino spiegava poi il senso dell’iniziativa e le motivazioni, già riportate da Estense.com, dopo i gravi avvenimenti degli ultimi giorni. “Come ogni anno, anche quest’anno – spiegano i consiglieri – le nostre persone sono state oggetto di gravi minacce e aggressioni, nonché insulti, intimidazioni e spari a distanza troppo ravvicinata da parte di innumerevoli cacciatori. Non solo le persone dei cittadini, nonché consiglieri, Vaccari Cinzia e Baruffaldi Lorenzo sono state vittime di tali violenze, ma anche altri residenti della zona. Finora non abbiamo voluto portare la grave problematica in Consiglio comunale, ma alla luce dell’insistere di tali accadimenti abbiamo creduto opportuno mettere a conoscenza, di quanto ci sta impedendo di vivere una vita normale, tutti i Consiglieri di maggioranza e di minoranza. Innumerevoli sono state le richieste di aiuto rimaste inevase sulla scrivania del sindaco Fabrizio Toselli nel corso degli anni. L’ultimo episodio verificatosi è stato proprio il 6 dicembre quando siamo stati minacciati da due cacciatori di una bomba sotto casa e aggrediti dagli stessi”.
“Ora – conclude il messaggio del volantino che ha “parlato” per i consiglieri – ci chiediamo che cosa ne pensino i Signori Consiglieri… E cosa farebbero se vivessero una simile situazione. Per terminare vorremmo mettere in evidenza come queste sono solo alcune delle violenze “legalizzate” che cittadini onesti si trovano a fronteggiare quando cercano di far rispettare le leggi e, nella fattispecie, le distanze, a gente armata che pretende, per giunta, di aver ragione. E la criminalità, quella meno legalizzata, ma non per questo meno diffusa, dove la mettiamo? Le persone non riescono più a godere di sonni tranquilli. Non crediamo sia il caso di affrontare il tema sicurezza in maniera seria e di iniziare a svolgere Consigli comunali con un po’ meno esercizi di retorica e un po’ più di sana pragmatica? Le discussioni filologiche e la retorica e le lunghe arringhe lasciamole nelle aule dell’università e dei tribunali”.
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