Politica
27 Novembre 2014
Patto di sindacato rinnovato per soli sei mesi: la Legge di Stabilità potrebbe cambiare le carte in tavola per le società partecipate

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di Ruggero Veronese | 3 min

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unnamed (24)Quale sarà il futuro delle partecipazione dei Comuni nell’azionariato di Hera? La domanda, almeno per i prossimi mesi, resterà ancora senza risposta. Tutto infatti è legato all’approvazione della prossima Legge di Stabilità e ai provvedimenti che vi saranno contenuti. Una, in particolare: l’ipotesi di ridurre la “quota di controllo” degli enti pubblici nelle grandi società partecipate dal 51% a circa un terzo del totale (si parla del 35%). Un provvedimento che consentirebbe ai Comuni soci di mettere sul libero mercato milioni di euro in azioni svincolate dal patto di sindacato.

Sono questi gli argomenti trattati ieri pomeriggio dalla prima commissione consigliare del Comune di Ferrara, dove l’assessore alle finanze Luca Vaccari ha illustrato ai gruppi politici il contenuto del ‘patto di sindacato provvisorio’ la cui approvazione verrà proposta a tutti i consigli dei Comuni soci della multiutilities. Il 31 dicembre scadrà infatti l’attuale accordo tra gli enti pubblici all’interno di Hera, in vigore da inizio 2012, che vincola la vendita di quote Hera solo ad altri Comuni aderenti al patto di sindacato. Si tratta di fatto di un modo per non far mai scendere la partecipazione pubblica nella società al di sotto del 51% (principio ufficializzato anche nello statuto di Hera), per garantirne il controllo da parte degli enti pubblici. Ecco allora il motivo per cui dal contenuto della Legge di Stabilità – attraverso la modifica della quota di controllo – questi equilibri potrebbero cambiare drasticamente, costringendo la multiutilities a modificare il proprio statuto e i Comuni soci a modificare le norme del Patto di Sindacato.

In attesa quindi che il governo scopra le carte sulla Legge di Stabilità – e ammesso che questa venga approvata dalle Camere -, i Comuni si ritrovano quindi in una situazione di incertezza che costringe ad adottare un patto di sindacato provvisorio, presentato già pochi giorni fa al consiglio comunale di Modena dal sindaco Giancarlo Muzzarelli e ieri pomeriggio anche in commissione a Ferrara dall’assessore Vaccari. Il nuovo testo non ha alcuna modifica sostanziale rispetto al Patto di Sindacato che scadrà in dicembre e sarà in vigore dal 1° gennaio a fine giugno, ma in questi sei mesi Hera e i Comuni soci faranno i conti con le norme contenute nella ex Finanziaria e stabiliranno le eventuali modifiche da apportare allo statuto societario e all’accordo tra enti pubblici.

Poco più di un passaggio formale, quindi, ma che apre alle ipotesi sul futuro della partecipazione del Comune di Ferrara nella principale multiutilities. Durante la riunione della commissione i gruppi di Forza Italia e Gol hanno infatti chiesto a Vaccari i dati precisi sulla quantità di azioni possedute dall’ente pubblico. Francesco Rendine del gruppo Gol non esclude l’ipotesi – nel caso i vincoli del patto di sindacato passassero dal 51% al 35% – di vendere parte delle azioni all’apertura dei mercati, per via del possibile abbassamento del loro valore nei mesi successivi all’approvazione della ex Finanziaria (dovuto all’improvviso aumento di disponibilità di titoli e quindi di offerta sul mercato). Un’idea che secondo Vaccari dovrà essere valutata di fronte al calo di dividendi che il Comune incassa ogni anno grazie alle proprie azioni. Discorsi che tuttavia restano ancora avvolti nell’incertezza. Almeno fino all’approvazione della Legge di Stabilità.

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