Economia e Lavoro
25 Novembre 2014
La cooperativa Msz subentrata all'appalto della L.K. disponibile a valutare soluzioni occupazionali

Si apre uno spiraglio per gli ex facchini Mirror

di Mauro Alvoni | 3 min

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ippSi è aperto uno spiraglio per i 14 ex facchini della cooperativa L.K. di Trebbo di Reno rimasti senza lavoro dopo il cambio di appalto operato dalla Mirror Levigature di Sant’Agostino. Ad aprirlo, al tavolo delle trattative di oggi in Castello, è stata la cooperativa subentrante, la Msz di Milano, che si è detta disponibile a valutare soluzioni occupazionali almeno per una parte dei lavoratori in lotta da fine settembre, da quando cioè l’azienda terzista delle Ceramiche di Sant’Agostino ha deciso di sciogliere il contratto che la legava alla L.K. per “gravi inadempienze”.

Dopo una serie di proteste, con picchetti davanti alla sede della Mirror da parte dei 14 facchini sostenuti dal sindacato Si Cobas, è già un risultato positivo che le parti si siano sedute attorno a un tavolo a trattare, evitando nel contempo che l’azienda di Sant’Agostino e i suoi dipendenti possano subire ulteriori danni dai presidi che in più di un’occasione hanno impedito lo svolgimento della normale attività dello stabilimento. Al tavolo delle trattative avviato in provincia c’erano il sindaco di Sant’Agostino, Fabrizio Toselli (che nella nuova Amministrazione provinciale ha la delega alle attività produttive), i dirigenti della Mirror rappresentati dal proprio legale Nicola Ghezzi, Daniele Ponsele per Unindustria, il legale della cooperativa L.K. e quello della Msz, oltre naturalmente ai responsabili del Si Cobas capeggiati da Simone Carpeggiani e affiancati dall’avvocato Marina Prosperi.

Mentre in piazza Castello i 14 ex facchini attendevano l’esito della trattativa mostrando striscioni e bandiere del sindacato, la riunione in un paio d’ore ha prodotto un primo parziale risultato che sarà oggetto di valutazione da parte del sindacato e degli stessi lavoratori in lotta. Come detto, infatti, la Msz che è subentrata nell’appalto che era in precedenza della L.K. ha “aperto” alla possibilità di una soluzione occupazionale, almeno per una parte dei 14 rimasti senza lavoro, non necessariamente all’interno della Mirror (la cooperativa è titolare di appalti in altre zone del nord Italia). Nel caso non si dovesse trovare la soluzione per tutti, dal tavolo è uscita anche l’ipotesi di una “soluzione non occupazionale” per gli eventuali esclusi, con una sorta di buonuscita in denaro.

Il sindacato ha preso atto dell’offerta della Msz e già per domani ha convocato un’assemblea dei lavoratori, ai quali riferirà quanto emerso nel corso della trattativa lasciando a loro la decisione di formulare una proposta da portare di nuovo al tavolo entro giovedì. “Il nostro obiettivo – ha comunque ribadito Simone Carpeggiani – resta quello del lavoro per tutti i 14 facchini. Sulle eventuali “soluzioni non occupazionali” decideranno poi gli stessi lavoratori”. “In questa fase – ha poi sottolineato l’avvocato Marina Prosperi – le cause intentate dai lavoratori restano in standby, ma sono pronte a partire se la trattativa non andasse a buon fine”.

ipp“Come Provincia – ha commentato Fabrizio Toselli – abbiamo fatto il nostro lavoro di mettere attorno al tavolo le parti e farle finalmente dialogare, senza che vi siano blocchi dell’attività di un’azienda, la Mirror, che non ha responsabilità e ha solo subìto danni da questa vicenda. Si è dunque aperto un dialogo e sono ottimista sugli esiti. Certo che poi mi piacerebbe anche parlare di nuove aziende che si insediano sul territorio, di discutere di come creare le condizioni per favorire l’apertura di nuove imprese, non solo di vertenze”.

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