Continua il piano di esternalizzazioni: tre anni fa ci chiedevamo se il Comune volesse festeggiare i 40 anni dei nidi o “fargli la festa”; oggi sappiamo che il piano di smantellamento cominciato allora, prosegue.
Mentre in passato l’amministrazione ha motivato le sue scelte dichiarandosi vincolata dal Patto di Stabilità (cosa dimostratasi falsa), ora le giustifica come “elevato costo del servizio”, che vorrebbe ridurre di 500.000 euro.
Questa spiegazione suona molto strana in una città in cui si è votata una variante di 20 milioni di euro per il progetto di metropolitana veloce in costruzione da 14 anni.
La principale questione rimane: è vero che questi soldi saranno un risparmio? Le esternalizzazioni, avvenute in forme diverse a Bologna, a Reggio, a Torino ecc., ci insegnano che il risparmio per il pubblico è inesistente: i soldi tagliati al salario delle lavoratrici e dei lavoratori (a volte si arriva al 30% di riduzione su una paga già magra) vanno a finire nelle casse dei nuovi “gestori”, le condizioni contrattuali peggiorano e diventano precarie e, di conseguenza, il servizio peggiora.
Come tre anni fa, non sono in ballo solo i posti di lavoro delle scuole che stanno per essere affidate alle coop, ma tutto il servizio. Come allora, non si può pensare di “accordarsi” o “prendere atto” della situazione, accettando le briciole che il Comune ha già preventivato di cedere.
USB invita tutte le lavoratrici e i cittadini a mobilitarsi: quello che accade alle scuole Pacinotti, Jovine e Rampari, accadrà domani al resto del settore.
Per Usb
Antonio Ferrucci