Cronaca
22 Novembre 2014
La richiesta legata al progetto Camaa, ma si tratta di fondi europei e cade anche l'ipotesi di conflitto d'interessi

Città murate, il M5S chiede le dimissioni della Fusari

di Daniele Oppo | 4 min
Roberta Fusari

Roberta Fusari

“Considerato il sospetto di interesse privato per il coinvolgimento di un parente diretto dell’assessore, e che ha richiesto l’impiego di una considerevole somma di denaro pubblico, il sindaco provveda a richiedere e ad accogliere le immediate dimissioni dell’assessore Fusari”. I consiglieri comunali del M5S attaccano frontalmente l’assessore all’Urbanistica Roberta Fusari per il progetto Camaa (Centro per le Architetture Militari dell’Alto Adriatico) definito in un ordine del giorno presentato per l’approvazione nella prossima riunione dell’assemblea “un calderone collettore di finanziamenti europei per progetti su un asse Italo- Sloveno che vede come partner anche il Comune e l’Università di Ferrara, assieme alla  Slovenia”. Ma l’assessore respinge ogni accusa.

L’antefatto è la mancata approvazione della proposta dei pentastellati per l’adesione a un altro progetto sulle città murarie, il Ewt, European Walled Towns in favore di progetti di respiro europeo, come, appunto il Camaa per il quale il Comune avrebbe erogato 93.598. Soldi, come riportano i grillini, utilizzati per varie attività, come l’affidamento e aggiudicazione “per la prestazione di servizio alla Società Sipro per un importo di 9.075 euro (unica offerta pervenuta entro i termini previsti), con la scusante di una trasmissione rapida della rendicontazione e approvazione e l’istituzione di Short List per prestazioni di servizio” o l’accertamento ed impegno della somma di 65.755 euro per il prosieguo del progetto Camaa, erogati sì dal Comune, ma provenienti dai fondi europei del progetto come Estense.com ha avuto modo di verificare.

Tra gli altri impegni di spesa anche alcune migliaia di euro per il catering ai congressi o spese di rappresentanza, partecipazione alla Fiera Eire, ma anche 5.000 euro per interventi di manutenzione mirati nell’area verde delle mura di Ferrara in base al piano di gestione del Wp3; 2.000 per implementazione del piano di gestione sito Unesco ai fini dello sviluppo di realtà imprenditoriali e commerciali attorno alle mura di Ferrara, ai fini del bando teorico, affidataria Società Tryeco 2.0; mappatura degli usi degli spazi pubblici delle sopra mura e sotto mura, legati al miglioramento delle politiche pubbliche con un impegno di spesa, di 9.200 euro, affidati alla Società promozionale Basso Profilo.

Il fatto grave, secondo il M5S, è che aderendo al Camaa il comune avrebbe aderito a “un progetto periferico, marginale e per nulla sinergico a livello europeo anziché aderire a costi irrisori ad una vera rete europea delle città murate (European Walled Towns). Il fatto risulta grave perché costituisce vulnus culturale ed espone l’Amministrazione alla dubbia collaborazione in un progetto che vede coinvolto in interesse privato un esponente della Giunta”. E qui veniamo all’accusa di conflitto d’interesse basata sul fatto che, nel lato di competenza dell’Università di Ferrara nel progetto Camaa, figuri il ricercatore Gianfranco Franz, marito della Fusari, che i grillini collegano ad alcune associazioni alle quali sarebbero poi finiti una parte dei finanziamenti del progetto. Nella mozione si citano anche le associazioni Basso Profilo, Città della Cultura/Cultura della Città, Wunderkammer e Spazio Grisù (“che ha gestito il recupero dell’ex caserma dei vigili del fuoco e sostenitrice dell’impresa TryeCO 2.0. affidataria di bando nell’ambito del progetto Camaa”), indicandole come “promosse dal docente Franz”. Da qui l’accusa o, meglio, il sospetto di conflitto d’interesse sollevato dal M5S in capo alla Fusari, anche se va rilevato che Franz non risulta più legato a nessuna della associazioni citate, pur avendo in passato preso parte a progetti come, ad esempio, Grisù.

Ma è lo stesso assessore, contattato da Estense.com e fino a quel momento all’oscuro della richiesta di dimissioni, a respingere ogni accusa: “Il progetto Camaa è stato proposto da un gruppo di partner tra i quali il Comune e l’Università di Ferrara e ha come capofila la Regione Veneto, i finanziamenti sono tutti europei essendo un progetto europeo e vengono distribuiti dalla Regione leader agli altri partner, il Comune e l’Università ricevono soldi da Camaa, non il contrario, per realizzare gli obiettivi del progetto. Sulla coinvolgimento di mio marito -nelle associazioni – conclude Fusari – non ho nulla da dire se non che non ne fa parte e non le promuove”. Anche Tiziano Tagliani, contattato telefonicamente, si mostra sorpreso: “Non mi risulta che il Comune abbia speso dei soldi per il progetto né che li abbia dati ad associazioni nelle quali è coinvolto il marito dell’assessore, comunque farò delle verifiche nella prossima settimana”.

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