Sta transitando in queste ore il colmo della seconda piena del Po nel ferrarese. È questo quello che indicano le costanti rilevazioni dei livelli idrometrici degli idrometri di Pontelagoscuro, Ro e Ariano, per tutti i quali la tendenza della portata del grande fiume è finalmente in diminuzione, anche se resterà alta ancora per qualche giorno.
A dare una mano al deflusso dell’acqua sono le condizioni meteo, migliorate oggi dopo una settimana quasi ininterrotta di maltempo, sia nel ferrarese che a monte. Il tempo oggi in città è stabile e non sono previste precipitazioni, così come non lo sono nemmeno per i prossimi giorni, mentre le condizioni del mare nei pressi del delta del Po indicano un Adriatico poco mosso. Queste condizioni fanno sì che il mare sia in grado di ricevere senza particolari problemi la grande mole d’acqua che il Po sta trasportando in queste ore. Per abbassare il livello idrometrico del fiume tuttavia è stato necessario nei giorni scorsi allagare alcune aree golenali nel mantovano e nel reggiano — dove tra l’altro alcuni argini secondari non hanno retto causando l’allagamento anche di alcune campagne.
La piena del Po, panoramica delle 10:30
Durante la notte sia il Po che il Panaro a Bondeno, entrambi oggetto della fase di allarme della Protezione Civile, hanno registrato importanti aumenti nel livello idrometrico — a Pontelagoscuro sono stati toccati 3 metri sopra lo zero idrometrico, dove l’allarme 3 scatta a 2.5 metri —, ma in entrambi i casi dalle prime ore di questa mattina si sta registrando una lieve ma costante diminuzione, come indicano i dati dell’Arpa e dell’Aipo.
Rimane comunque sospesa la navigazione la navigazione sul grande fiume da Piacenza così come rimangono chiusi alcuni ponti nel reggiano e sul Po di Goro e rimangono in essere le disposizioni riguardo all’evacuazione delle aree golenali almeno finché la situazione non migliorerà ulteriormente.
Scampato così il pericolo esondazione rimane tuttavia necessario il continuo controllo degli argini per monitorare la comparsa di eventuali fontanazzi che potrebbero minare la loro stabilità: sebbene infatti stando ai livello idrometrici registrati non vi sono possibilità di tracimazione, la lunga durata della piena fa sì che gli argini si imbibiscano d’acqua e possano quindi risultare più fragili, fino anche in casi estremi a cedere.
La situazione rimane tuttavia costantemente monitorata dai tecnici dell’Aipo e dai volontari della Protezione Civile, che nei giorni scorsi hanno celermente individuato e contenuto almeno tre fontanazzi, a Ruina, Francolino e Mesola. Una donna è stata poi salvata dai Vigili del Fuoco a Massenzatica insieme al suo cagnolino dopo essere caduta nel fiume.
I centri operativi rimangono comunque attivi, anche se al momento sono stati esclusi provvedimenti di chiusura di strade, ponti — sia stradali che ferroviari — o scuole in quanto per le istituzioni non se ne ravvisa la necessità.
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