Comacchio. Un incomprensibile parere negativo della commissione per la qualità Architettonica e il Paesaggio (meglio nota come Cqap) che bloccava l’iter burocratico per l’accesso a finanziamenti finalizzati alla realizzazione di opere di mantenimento e rinforzo del sostegno della ben nota “Torre rossa” nelle saline delle Valli di Comacchio – grazie poi anche al nostro pubblico intervento l’iter venne poi sbloccato – ci induceva ad approfondire la costituzione della commissione stessa. In particolare destava stupore come per una Commissione meramente consultorio si dovesse ricorrere a componenti esterni al Comune di Comacchio, in netto contrato con i principi meritocratici enunciati dal governo pentastellato che aveva sbandierato oltremodo la scelta di amministratori e consulenti in base al proprio curriculum professionale.
Si sollevava la questione verbalmente al sindaco, invitando a riflettere sulle questioni poste e su questa inopportuna esterofilia nella scelta di componenti di un organo consultivo dell’amministrazione comunale a cui spetta la formulazione di pareri obbligatori e non vincolanti, a fini del rilascio di provvedimenti in materie specifiche, così come sancito normativamente. I primi del 2014 viene nominata la nuova Cqap e rileviamo con stupore che nulla è cambiato, dei 5 componenti, tre esterni e due comacchiesi.
A salvaguardia e verifica del rispetto dei principi enunciati dal sindaco il 28 marzo 2014 si inoltra a codesta amministrazione la richiesta dei curriculum dei candidati alla Cqap, e solo il 24 settembre (anche se l’amministrazione sostiene averla inviata via Pec il 24 giugno ma mai pervenuta—circostanza verificata anche dal Ced), dopo innumerevoli solleciti – la richiesta andava evasa per legge entro 30 giorni – il 24 settembre otteniamo riscontro, il tutto in spregio all’altro tanto decantato principio di trasparenza.
Leggendo i curriculum dei candidati ci si rende conto immediatamente che il principio di scelta dei professionisti in base all’esperienza e quindi alla meritocrazia viene palesemente disatteso – esistono tra i candidati professionisti comacchiesi ben di più alto profilo di alcuni prescelti – ciò trova riscontro altresì nella nota del dirigete del settore allorquando asserisce che la scelta dei professionisti è stata determinata dalla necessità che all’interno della Cqap si integrino figure di provata esperienza e giovani professionalità con esperienze di carattere internazionale.
Senza voler entrare nel merito delle qualifiche professionali di ciascun prescelto – sorvolando anche sulla scelta dello staff della giunta – ci interessa evidenziare i principi politici enunciati, esaltati, urlati in fase di propaganda elettorale, rilevatisi poi ennesime menzogne di questa amministrazione. E tutto ciò per chiedere al sindaco: la presentazione dei curriculum è finalizzata da quando mondo è mondo a scegliere il candidato migliore. Come è possibile poi, nella fattispecie, far valere integrazioni tra “provata esperienza” e “giovani professionalità”; i professionisti esterni le sono stati consigliati e/o concordati con la Provincia di Ferrara, le sono stati segnalati dal Pd di Ferrara? Possiamo considerare il principio della scelta meritocratica in base ai curriculum decaduta? Un’atra retromarcia sindaco?
Antonio Di Munno, consigliere comunale di Forza Italia – Il Faro