Politica
14 Novembre 2014
Il candidato alla presidenza della Regione interviene anche sull'agricoltura

Fabbri attacca il Pd e sfida Bonaccini

di Redazione | 2 min

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unnamed“Nessuna traccia della no tax area in legge di stabilità. Il Pd ha tradito ancora una volta terremotati e alluvionati, lasciati soli e costretti a pagarsi tutte le tasse”. A pochi giorni dalla presentazione del testo, il candidato alla presidenza della Regione Alan Fabbri punta il dito contro le “promesse mancate” del Pd.

“Dopo aver bocciato, l’11 giugno scorso, un nostro emendamento al decreto 74, che ricalcava in toto la delibera unanime dell’assemblea legislativa a favore della no tax area, ora il Pd – nonostante le promesse dei suoi parlamentari – manca l’occasione della legge di
stabilità e tradisce per l’ennesima volta i territori colpiti da calamità”. Sconfessati i parlamentari Guerra e Broglia, e tutti i colleghi modenesi, che a giugno avevano gridato al successo commentando l’ok del governo a un loro ordine del giorno sulla zona franca urbana. Il senatore Vaccari aveva promesso che sul punto delle esenzioni fiscali avrebbe “richiamato il governo agli impegni presi”. Quegli impegni sono finiti in niente. “Quello del Pd – attacca Fabbri –  è un inutile teatrino, del quale stanno facendo le spese i terremotati, vessati da un fisco sciacallo e traditi da un governo menefreghista e voltagabbana”.

Fabbri a Eima 1Ma l’attacco non è solo sulla fiscalità. Fabbri infatti punge la sinistra anche sull’agricoltura. “Ha tanto da farsi perdonare, appoggia le politiche suicide di Bruxelles e ha preteso l’Imu anche sui fabbricati rurali”, afferma in visita a Eima, dove ha chiesto il “sostegno del sistema regionale dei confidi per l’acquisto di macchine e gli investimenti in agricoltura” e ha ribadito la “necessità di investire di più sui giovani”, ricordando che l’ordinanza 71, per le aziende terremotate, rischia di “scippare i contributi agli agricoltori colpiti dal sisma”, a cui la Regione sta frenando la possibilità di ottenere contributi. Per Fabbri oggi l’agricoltura è minacciata da un sistema del credito che “stenta a decollare”, ma soprattutto da un’Europa che, con la nuova Pac, ridurrà gli aiuti e aumenterà la burocrazia. La nuova politica agricola comune infatti “penalizzerà le realtà agricole intensive del nostro territorio e produrrà aggravi dovuti alle nuove procedure, prima tra tutte il cosiddetto ‘greening’”. Fabbri ha ricordato “le tante cose che la sinistra ha da farsi perdonare”, innanzitutto “il sostegno alle politiche europee, che stanno massacrando le nostre tipicità ed eccellenze, e l’Imu sui fabbricati rurali accatastati a livello urbano”. “E’ opportuno iniziare un percorso per le nuove aziende, sostenendo il sistema del credito”, ha detto il candidato. Fabbri ha ricordato che l’agricoltura “non si ferma al campo coltivato”, ma allarga il suo indotto al mondo delle macchine agricole, dei prodotti, dei fertilizzanti, al turismo” e – in tempi di costante emergenza idrogeologica – è un “fondamentale presidio anti-dissesto”.

Da ultimo arriva poi una sfida all’avversario Bonaccini a far votare al proprio partito l’esclusione dal pareggio di bilancio delle Regioni le spese per il dissesto idrogeologico e gli eventi calamitosi proposta dalla Lega Nord alla Camera.

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