Portomaggiore
1 Novembre 2014

La discriminazione dei disoccupati

di Redazione | 4 min

Il MoVimento 5 Stelle di Portomaggiore non condivide il parere del sindaco Minarelli alla commissione elettorale di non aderire alla richiesta di designazione scrutatori per le elezioni regionali dando la precedenza ai disoccupati.

Abbiamo proposto che le persone senza lavoro potessero fruire di un meccanismo prioritario nella composizione delle nomine ad adempiere l’ufficio di scrutatore per le elezioni regionali del 23/11/2014; tale richiesta converge nello scenario solidaristico di aiutare chi versa nella condizione di “non occupazione”. Il meccanismo solidaristico sembra non essere più un principio finalistico per chi possiede gli strumenti atti ad infonderlo, pubbliche amministrazioni comprese. La sinistra che descriveva mio nonno, quando ricordava i valori in cui credeva, parlava di assiomi come: “da ciascuno secondo le sue facoltà a ciascuno secondo i suoi bisogni”. Uguaglianza, emancipazione, condivisione, partecipazione. Senza scomodare tutti questi concetti, vorremmo soffermarci sul paradigma che li regge: l’uguaglianza che tentava di spiegare un nonno a suo nipote, conteneva un valore intrinseco di dignità, un fenomeno rincorso da persone che lottavano per un mondo più giusto, per fare in modo che il “nulla tenente” potesse “avere”, non soccombere ed emanciparsi.

Siamo consci del fatto che la richiesta del MoVimento 5 Stelle Portomaggiore sia una goccia nell’oceano, un piccolo passo nel fornire aiuto a chi ha bisogno per incamminarsi verso l’uguaglianza delle possibilità, per puro spirito umano. Ogni strumento atto a perseguire tale obiettivo deve permettere che nessuno rimanga indietro, e sicuramente quello da noi proposto (considerato il ventaglio ridotto degli aiuti odierni) lo svolge a pieno titolo. Risultano incomprensibili tutte le riserve mosse in risposta alla nostra proposta, nella fattispecie, realtà molto più complesse come il capoluogo di provincia è stata accolta. Non ravvisiamo contraddizioni al nostro modello preferenziale, non c’è conflitto con le riflessioni su graduatorie, discrezionalità della commissione, onorario, impegno disinteressato e libero da diverse ed altre condizioni.

Portare l’analisi alle estreme previsioni è esercizio connaturato a chi deve operare alla ricerca del minor rischio, si conviene, ma è certamente vero che la promozione della cultura solidale, contenga uno scarto ulteriore: sottoscrivere attraverso strumenti pubblici la cultura dell’aiuto, del sollievo, potrebbe evitare gli scenari di possibili ricorsi dei candidati esclusi ipotizzati dal sindaco. Va ripristinato un flusso virtuoso nel quale i punti di riferimento della società siano tali da fornire supporto ogni volta che se ne verifichino le condizioni. Oggi il flusso appare “interrotto” da un individualismo che ottenebra a tal punto da permettere il verificarsi di risentimenti e rivendicazioni di chi ha di più, per via delle agevolazioni dedicate a chi sta peggio.

Nella risposta del sindaco, troviamo anche imprecisioni riguardanti l’aspetto comunicativo: sorprende che non si tengano in considerazione i giornali e le bacheche fisiche quali strumenti di diffusione. Il passaggio relativo alla discriminazione degli occupati non è condivisibile: in virtù di quale ragione l’amministrazione dovrebbe negare la possibilità di un sollievo economico per chi non ha un reddito fisso a fronte di un occupato risentito? Basterebbe adoperare buon senso, perseguendo il concetto che chi non ha viene prima di chi ha.

Non è condivisibile il problema relativo al rapporto tra disoccupati richiedenti in misura maggiore agli scrutatori necessari: la burocrazia in Italia si regge su meccanismi regolatori, variabili, parametri di scelta che aumentano la complessità del quotidiano. L’occasione per dimostrare che la costruzione dei parametri di scelta per l’individuazione di un reticolo di classi svantaggiate aventi diritto (per esempio il tempo in cui si versa nella condizione di disoccupazione) ci pare davvero buona. Chi dovesse essere escluso in questa tornata elettorale avrà la prelazione nella successiva. In caso contrario, ovvero di una richiesta dei disoccupati inferiore rispetto agli scrutatori necessari, verranno nominati tutti gli altri candidati presenti nell’albo (i criteri si trovano, l’amministrazione pubblica non si è mai lasciata intimorire, al contrario. Se possiamo dare spunto, si può tenere conto della data di iscrizione all’albo) nella misura necessaria all’esaurimento dei posti disponibili.

In ultima analisi, siamo in disaccordo anche in merito al surplus di lavoro dell’ufficio elettorale, per raccolta e verifica a campione delle autocertificazioni; il prospetto degli scrutatori per sezione, aggiornato alle ultime europee, evidenzia nel numero massimo la quantità di 60 elementi, distribuiti su 15 sezioni. Non vogliamo credere che questi volumi creino criticità ingestibili al personale comandato presso l’ufficio elettorale, in virtù anche degli strumenti tecnologici a disposizione oggi giorno, di sicura facilitazione per l’esercizio di verifica. Verifiche da implementare in entrata, per scongiurare l’ennesima catastrofica previsione di autocertificazioni mendaci.

Sottolineando il recupero valoriale in chiave solidaristica, il MoVimento 5 Stelle Portomaggiore, ritiene di proporre alla Commissione Elettorale di aderire alla richiesta di individuazione delle persone da nominare quali scrutatori alle prossime consultazioni elettorali del 23/11/2014, sulla base dell’autocertificazione di disoccupazione.

Massimo Boggian, portavoce MoVimento 5 Stelle Portomaggiore

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