Cronaca
30 Ottobre 2014
Il servizio della rete bibliotecaria a rischio chiusura per "mancanza di ente competente"

Chi salverà l’Interlibro?

di Redazione | 4 min

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unnameddi Anja Rossi

“La questione Interlibro non è un problema di soldi, è una sfortunata coincidenza tra vari fattori”. Da qualche giorno in Facebook la bibiotecaria Arianna Chendi, insieme ai bibliotecari della provincia, ha creato il gruppo “Salviamo l’Interlibro delle biblioteche ferraresi”, che ha fatto emergere un problema fino ad allora conosciuto solo dagli addetti ai lavori. “Nel 2013 quasi 20 mila prestiti: dobbiamo rinunciare a tutto questo? Se non si rinnova il contratto di trasporto non ci saranno più. Anche il vuoto politico della Regione Emilia Romagna non aiuta. A chi spetta mettere in piedi la gara d’appalto per il trasporto, che è scaduta?”, scrive sul social network la Chendi.

Interlibro è il servizio di prestito gratuito per il pubblico collegato a tutto il territorio del Polo bibliotecario ferrarese. Attivo da una decina d’anni, permette attraverso un vettore di trasportare libri su tutto il territorio della provincia, creando un collegamento di prestiti tra le varie biblioteche della provincia.

“È una comodità per il pubblico, perché permette di richiedere il libro di una biblioteca e farlo arrivare in quella più vicina all’utente” spiega Angela Ammirati, responsabile dei servizi al pubblico della biblioteca Ariostea. “Inoltre – continua – permette un risparmio anche alle singole amministrazioni, che subiscono di anno in anno tagli ai bilanci sempre più grandi, perché attraverso questi prestiti è come se fossimo un’unica grande biblioteca”.

L’Interlibro riflette ciò che esiste anche a livello nazionale e internazionale, “con la differenza che nella nostra provincia questo servizio non è a pagamento per gli utenti. Si tratta infatti di una convenzione tra comuni, che pagano ciascuno una quota alla Provincia per gestire il servizio”. Il problema di fondo nel quale si trova ora il servizio Interlibro è dato proprio dalla Provincia. “In questo momento – continua la Ammirati – c’è una nuova Provincia, ma il problema è che la Regione non ha demandato la gestione della cultura a questa nuova amministrazione. Fino alle elezioni del 23 novembre c’è un buco amministrativo e noi ci siamo caduti dentro in pieno”.

Il Polo delle biblioteche ferraresi si era mosso già ad inizio anno, ponendo la questione all’assessore regionale alla cultura Mezzetti, senza avere risposte attuative in merito. “Ora siamo arrivati alla scadenza. L’ultimo giorno di prestiti è previsto per il 15 di novembre”. Attualmente, con il vuoto creato dalle dimissioni di Errani in Regione, la questione principale resta a chi rivolgersi per ottenere una nuova gara. “La richiesta, visto il vuoto normativo, non sappiamo nemmeno noi a chi porla – spiega la Ammirati -. Invitiamo Tagliani, in quanto già sindaco di Ferrara e ora in Provincia, a risponderci, affinché ci sia qualcuno che si faccia carico della questione Interlibro e si arrivi a una soluzione. Non sono un tecnico e non so se esista una strada possibile per salvare questo servizio, tra l’altro in continua espansione tra i lettori. La presidente del Polo bibliotecario ferrarese ha già mandato una lettera a ogni sindaco della provincia, affinché si cerchi una soluzione”. Sono infatti circa 33 mila euro all’anno i soldi che i Comuni danno alla Provincia per il servizio (comprensivi sia delle spese di trasporto, sia del software Sebina opac), ciascuno con una quota proporzionale al numero di abitanti.

Per Ethel Guidi, responsabile provinciale alle politiche culturali, “non c’è nessuna volontà politica di sospendere questo servizio. È un problema legato alle tempistiche. Finora è stata la Provincia a fare da capofila e a gestire la ditta in appalto per il trasporto dei libri; a fine anno scade l’appalto e si tratterà di aspettare la formazione della Regione per nuove deliberazioni in merito. Anche a livello locale è utile che i sindaci si mettano d’accordo su come gestire questa situazione”.

Sulla questione è intervenuto anche il consigliere indipendente di Sel Leonardo Fiorentini, che ha depositato una interpellanza per chiedere al vicesindaco Massimo Maisto informazioni sulle possibilità di porre rimedio alla “surreale situazione venutasi a creare dopo la riforma delle Province”.

“Il Comune di Ferrara – chiede Fiorentini – si faccia carico di essere capofila di una “convenzione ponte” con tutti i comuni della Provincia di Ferrara per mantenere in essere il servizio, almeno sino alla chiarificazione delle competenze e all’intervento della Regione per il quale probabilmente si dovrà attendere l’insediamento degli organi elettivi rinnovati”.

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